Scienza Extraterrestre
Messaggio extraterrestre
Dal Cielo alla Terra
Ognuno nel proprio specchio vede soltanto ciò che i suoi occhi gli permettono di distinguere, è pertanto giusto che ognuno si esprima a seconda di un punto di vista soggettivo su ciò che è materia e su ciò che è spirito; ma è anche giusto capire che sia l’una che l’altro sono l’attivazione di un tutto costituito da molteplici fattori che vanno dal corpo sottile della materia.
Tra l’uno e l’altra vige una legge di interdipendenza che si esplica in virtù di impalpabili, ma tuttavia esistenti, schermi separatori che dividono si i vari corpi causali, ma fungono da anello di congiunzione tra l’uno e l’altro. Per conoscere e quindi distinguere le reali intenzioni dia dello spirito che della materia, occorre acquisire una per lo meno discreta apertura mentale che dia la possibilità di collocare sia l’uno che l’altro nella loro esatta dimensione e funzionalità.
È molto semplice, dal punto di vista scientifico, dare una definizione a ciò che gli occhi e gli strumenti possono esaminare ed analizzare, ma non è altrettanto semplice dare l’esatta spiegazione a quelli che sono veri distributori di energia i quali costituiscono l’indissolubile legame tra il corpo e la forza vitalizzante che lo compenetra. Impostando queste spiegazioni a livello esclusivamente biologico, esse risultano, apparentemente, perfette.
La fisiologia pone al giusto posto un organo rispetto all’altro, pertanto, in questo caso, non soltanto è esatto rappresentare l’uomo in tal senso ma è indiscutibilmente inattaccabile, quale teoria, almeno fino a dove essa sia per lo meno evidenziata a livello sperimentale ed anatomico. Esiste, però, un piccolo particolare che sembra che non desti molto interesse per i cultori della ricerca scientifica, ed è che la funzione fisiologica di ogni organo ne nasconde un’altra ben più sottile e penetrante, ed è la funzione astrale.
Ogni parte del corpo, dalla cute al più recondito tessuto organico, ha una ben precisa funzione astrale ed una perfetta ricettività per ciò che avvolge e compenetra la materia, vale a dire l’Energia Cosmica. La stessa mano, che all’apparenza ha soltanto funzioni prensili e tattili, è un vero e proprio ricettacolo di quell’energia che sta alla base della strutturazione, dello sviluppo, dell’equilibrio e dell’armonia dell’intero complesso bio-fisico. L’uomo, nella sua totalità, è un perfetto condensatore, elaboratore ed emettitore di energia, ed ogni microcellula che lo compone sostiene una parte importante sul fronte dell’avanzata verso lo sviluppo della coscienza.
Nessuno, salvo colore che intuiscono l’esistenza di una dimensione superiore, è in grado di intendere quali siano le esatte funzioni di ogni organo che è parte integrante del corpo umano.
L’uomo ha individuato, ad esempio che lo stomaco ha il compito di digerire gli alimenti; malgrado ciò, esiste la prova inconfutabile che vi sono individui, particolarmente dotati di livello spirituale, che di questo organo ne fanno un uso limitatissimo per non dire nullo; tuttavia esso non si deteriora né si atrofizza ed il sangue prosegue a circolare alimentando le sue cellule che continuano a riprodursi normalmente e col medesimo ritmo programmato da Madre Natura.
Il fegato non ha solo funzioni secretorie ed equilibranti, ma bensì trovandosi inserito nel settore del plesso solare, risente delle sensazioni captate da quest’ultimo e ne subisce i contraccolpi che possono, a lungo andare, creare i presupposti per una vera e propria disfunzione. Questo ci porta quindi a fare considerazioni su questo discusso plesso di cui, a livello fisiologico, si pensa di conoscere perfettamente le funzioni.
Il plesso solare o celiaco è rappresentato da gangli nervosi che si diramano in piccoli filamenti verso organi vitali quali, ad esempio, il fegato, la milza…
Praticamente ad esso sono collegati punti nevralgici assai importanti per la funzioni che debbono svolgere. Alcuni di questi piccoli condotti si innervano in una ghiandola chiamata “pancreas”, la quale presiede alla secrezione di determinati succhi enzimatici che hanno funzioni preminenti nel complesso meccanismo della digestione.
Ma come già detto per altre, anch’essa fa parte dell’importante schiera dei centri ricettivi. La facilità con cui questa ghiandola a secrezione endocrina ed esocrina tende a degenerarsi, è una lampante prova che la sua presenza nel contesto fisiologico non si limita all’espletamento di un compito collaterale nell’apparato digerente, ma funge anch’essa da ricevitore di impulsi provenienti dall’esterno e quindi da organo conduttore di sensazioni.
Perché è assai palese il fatto che una emozione, un dispiacere, una gioia si manifestano proprio in virtù di una contrazione o una dilatazione del settore epigastrico, non è astruso né irrazionale dire che il essa è contenuta la vera propria sede dei sentimenti. Ciò è confermato dal fatto che, in conseguenza ad un particolare stato emotivo, entrano in ipertensione tutti quegli organi a livello endocrino i quali, intensificando la loro secrezione, provocando uno squilibrio psichico che si ripercuote sul fisico.
L’intero sistema nervoso è una vera propria rete di distribuzione a livello sensitivo, ed è in funzione delle reazioni cerebro-spinali che tutto l’intero complesso inizia a vibrare a frequenza differenziate nel momento in cui l’essere umano subisce traumi fisici o mortali.
L’individuo equilibrato raramente è soggetto a malattie psico-somatiche in quanto il campo di forza che struttura la sua forma è in perfetta sintonia con la materia, quindi i traumi psichici si risolvono con un ben determinato processo a manifestazione ambivalente, vale a dire che la collaborazione tra materia e spirito fa sì che questi traumi vengano trattenuti a livello esterno senza interferire in ciò che costituisce la matrice vera e propria dell’esistenza.
Questa è; quindi, una ulteriore dimostrazione di quali siano effettivamente le funzioni dell’intero sistema nervoso e suoi derivati, che non si limitano certo alla coordinazione dell’equilibrio bio-psichico, ma vanno ben oltre. La terminologia scientifica applicata a ciò che costituisce questo importante sistema, così come è redatta, non spiega altro che un limitato campo entro il quale l’uomo deambula, si nutre, parla, ecc. ma non definisce, in effetti, quali siano gli autentici rapporti tra un “ego” e l’altro, rapporti che caratterizzano, distinguendo, un individuo da un suo simile.
La vita, così espressa, non rappresenta che un processo atomico-cellulare fine a se stesso, con un compito limitato ad un certo periodo spazio-temporale, che si conclude con la decadenza e la cessazione delle funzioni fisiologiche della materia. A questo punto non è possibile, e questo per fattori che esulano totalmente dalla logica scientifica, indurre uno studioso in fisio-biologia a dichiarare qualcosa che fuoriesce dal suo punto di osservazione, punto contenuto in determinato schema dal quale egli non può che trarre conclusioni affrettati e, per conseguenza, incomplete. L’asserzione in termini assoluti di ciò che l’uomo finora ha potuto scoprire di se stesso, dimostra quanto egli sia limitato e quindi ancora assai lontano da quella che è la vera conoscenza.
La scarsa elasticità mentale che, comunque, è determinata da fattori relativi fa parte delle tappe d’obbligo tramite le quali sia possibile proseguire verso altre dimensioni ed anche ulteriori sviluppi scientifici. La pianificazione del ragionamento è un fattore importante per la continua evoluzione del sapere che, da conoscenza, dovrà trasformarsi in sapienza. Purtuttavia il contestare a livello nozionistico ciò che è ancora, per la quasi totalità, sconosciuto, diventa dispersivo e non tende costruire alcunché di utile.
L’uomo è in cammino e ad ogni tappa si sofferma soddisfatto ad ammirare ciò che gli si presenta dinnanzi agli occhi, ma via via che esso procederà lungo questo infinito percorso, apprenderà sempre più chi egli veramente sì a e quale possa essere, in realtà, la ragione per cui da un atomo primordiale ne è scaturito un essere pensante ed intelligente, dotato di prerogative atte a far sì che, in un tempo a venire, possa veramente conoscere la sua autentica natura che non p terrestre, ma cosmica.
L’attributo di “Divino” non gli creerà più un senso di separazione tra se stesso e il suo Creatore, ma lo metterà in grado di identificarsi con Lui, quale Sua manifestazione infinita espressa in un tempo circoscritto da uno spazio limitato. Allorché la materia non avrà più segreti per lui, s’accorgerà quale importante contributo essa abbia portato al suo progresso, alla sua evoluzione, ed in ultima analisi, al Suo perfetto conseguimento della Suprema Sapienza.
Dall’Extraterrestre Aster – 10 maggio 1975
Articolo pubblicato sulla rivista “Quarta dimensione” 2/2013
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