“Punti deboli” nello scudo magnetico – L’atmosfera si apre ai venti solari
Washington (Stati Uniti) – Il campo magnetico della Terra, che fino ad ora si pensava come un grande muro in grado di bloccare i venti solari, si comporterebbe meno come una barriera continua e più come un setaccio che permette l’assalto continuo di elettroni e protoni provenienti dal Sole. La ricerca del Goddard Space Flight Center di Greenbelt della Nasa è stata pubblicata sul ‘Journal of Geophysical Research’. Per la prima volta, gli scienziati hanno osservato direttamente alcune onde del vento solare, chiamate onde di Kelvin-Helmholtz, che possono contribuire a trasferire energia nello spazio più vicino alla Terra sotto condizioni che le teorie non si aspettavano. Sarebbero queste onde, si legge nello studio, ad “aiutare” le particelle cariche del vento solare a fare breccia nella nostra magnetopoausa, la regione più esterna dello scudo magnetico del nostro pianeta. Le onde, come cavalloni nell’oceano sospinti dai forti venti, sono composti dal plasma, un gas elettrificato che si sviluppa intorno allo strato più esterno della magnetosfera. Il movimento del plasma, e quindi delle onde di Kelvin-Helmotz, intrappola i campi magnetici che sono nelle vicinanze. Una volta che il campo magnetico viene avvolto nelle onde di Kelvin-Helmholtz, le particelle elettriche dirette in verso opposto possono “agganciarsi” al plasma, passare dal vento solare all’interno della magnetosfera. Secondo gli scienziati, le onde di Kelvin-Helmotz sono molto importanti perchè hanno una influenza globale sul sistema magnetico terrestre e sono fondamentali per la comprensione della risposta della Terra ai cambiamenti che si verificano sul Sole. (29 Ottobre 2012)