Perchè credere in Dio

La ricerca dello scopo della vita è l’impegno più importante dell’uomo, il problema che dovrebbe più occuparlo nei brevi giorni della sua esistenza sulla Terra. Senza questo impegno, la vita è un grande errare senza mèta, come chi vaga fuori dalla strada, in ogni direzione, perdendo del tempo prezioso. In verità è di fronte a questa ricerca che tutti gli altri problemi divengono nullità. A che serve aver risolto il problema economico se poi tutto svanisce e l’anima è inquieta?

A cosa servono la bellezza, la salute, la potenza, se la nostra mente stagna nell’ignoranza del vero scopo della vita? A poco a poco che l’uomo progredisce, sente in sé bisogni che prima non avvertiva. All’inizio della sua vita viene condotto per mano dai genitori, viene incanalato in ciò che essi ritengono sia “bene” per lui. Dopo l’adolescenza inizia una fase liberatoria di transizione dove si sente portato alla ricerca di cose nuove, è allora che inizia a scegliere tra cose buone e cattive. Comincia a fare i primi passi nella sua vita, comincia a porsi domande che apparentemente non hanno risposta e cerca affannosamente dentro e fuori se stesso la Verità, una risposta per il mistero della vita, una spiegazione all’essenza della creazione.

Queste sono energie che premono nell’inconscio, esigenze che inducono a raggiungere e comprendere la pienezza dell’essere, la misteriosa entità dell’uomo nella sua completezza. Ecco come avviene l’incontro con Dio, ecco come esplode il desiderio di sentire Dio dentro di sé.

E’ così che si comincia a svuotare l’interno dall’inutile ingombro fatto da inculcate verità troppo facili e accomodanti. La verità è che l’uomo ha bisogno di sapere, e prima o poi dovrà affrontare certi interrogativi che adesso lacerano il suo essere. La ricerca della Verità è tutt’altro che facile, per questo molte volte preferiamo cercarla in falsi obiettivi che ci procurano illusioni, delusioni e dolorose cadute. Noi passiamo mille volte vicino alla Verità, ma non la vediamo non la comprendiamo perché non siamo ancora maturi. Come i due discepoli che accompagnarono Gesù verso Emmaus, i quali pur conversando con lui non seppero chi era fino a quando, al momento giusto, i loro occhi si aprirono e lo riconobbero.

L’uomo a differenza degli animali ha il grande privilegio di capire il perché dell’esistenza e dello scopo della vita di ogni cosa creata.

E’ illogico pensare che nel contesto cosmico, l’uomo sia all’apice della creazione e sia l’essere più evoluto, ancora oggi infatti egli continua a mantenere forti legami con le basse vibrazioni e gli istinti animali. La sola ragione e la semplice logica fanno capire che vi sono esseri certamente più elevati dell’uomo nella scala della vita infinita degli universi stellari che popolano il cosmo, esseri che sono già liberi dagli istinti del piano animale e più vicini alla natura di Dio in quanto molto più evoluti spiritualmente.

Sapere perché si viviamo, da dove proveniamo e dove siamo diretti dopo la breve esperienza terrena è la ricerca più importante per coloro che sono assetati di verità.

I grandi problemi della vita non sono quelli della scienza, ma quelli della coscienza e della conoscenza; ciò che invece dovrebbe interessare l’uomo è il mistero dell’immortalità del suo spirito.

L’umanità inaridita dalla tecnologia si trova oggi, dinanzi a quesiti fondamentali come un analfabeta dinanzi ad un libro. Così molti dotti e scienziati non sanno nulla dei veri problemi dell’uomo. La tecnologia ha fatto grandi passi, ma la spiritualità è rimasta molto indietro ed è questo disquilibrio che genera tutto il male che si manifesta oggi sulla terra.

E’ pure vero che in qualsiasi modo viviamo ed agiamo procediamo inevitabilmente verso la Verità anche se a volte a piccoli passi. Infatti durante la nostra esistenza terrena possiamo conoscere soltanto alcune verità, mai la Verità assoluta, poiché essa si identifica in Dio, e l’uomo non può comprendere Dio nella Sua Essenza, ma sentirlo, percepirlo; può avere soltanto un’idea relativa alla sua facoltà di comprensione. Nessuno sulla Terra è depositario della Verità assoluta, e meno ancora coloro che proclamano di possederla.

Quelle istituzioni religiose e politiche che ritengono di possedere la Verità assoluta sono naturalmente intolleranti e, quindi, pericolosissime per la società umana, in quanto danno una misera visione spesso limitata del reale concetto di Verità. Le conseguenze sono spesso tragiche come più volte la storia ha ampliamente dimostrato, ( guerre di religione, fanatismi politici, santa inquisizione, e persecuzioni). La Verità cammina con l’evoluzione dell’uomo, e sebbene sia sempre la stessa, non rimane ferma e inalterata nei secoli, non ristagna nella illusione; la Verità è in continuo fermento ed in perfetto equilibrio con le scoperte spirituali dell’uomo. 

“La verità è grande e bastevole finché non se ne scopre una più grande”. 

Ecco come cadono le forme più arcaiche per cedere il passo a quelle più aggiornate. Per questo tutti hanno ragione senza aver ragione, quando si scopre qualcosa di nuovo dentro di noi non dobbiamo pensare di aver trovato la Verità, semmai possiamo dire di aver trovato una Verità.

Le verità sono tante, ma la Verità è una sola e non cambia; ciò che cambia è la comprensione umana. La Verità assoluta è come una mèta per chi sale una montagna, man mano che ci si avvicina alla vetta si vedrà che la visuale piano piano cambia.

Per avanzare verso la Verità è assolutamente indispensabile avere la mente aperta. Le teologie del passato vanno considerate superate da quelle di oggi, come quelle di oggi saranno sostituite da quelle di domani. La Verità non ha età, né patria. La Verità è eterna: ciò che è vero oggi, è stato vero ieri e lo sarà domani. Se la Verità assoluta è Dio ecco un buon motivo per credere in Lui. 

La mèta finale di ogni essere è Dio. 

Per camminare sulla strada della propria evoluzione spirituale bisogna conquistare la propria umanità, che ci distingue dal regno inferiore, chi non lo fa, conserva caratteristiche animali che lo inducono a vivere attraverso uno sfrenato materialismo, volto soltanto all’appagamento dei sensi. Ma colui che ha i piedi sulla terra e la testa in alto, rivolta al sommo, in modo da spaziare con lo sguardo nell’infinità del cielo, deve guardare in alto e obbedire alla ragione. Si conquista la propria umanità soltanto quando si diventa padroni dei propri istinti, dei sentimenti, dei moti dell’animo e della ragione.

La vita spirituale è il vero porto di approdo. Per giungere alle verità spirituali più alte, come l’esistenza di Dio, lo scopo e il significato della vita, la necessità di vite successive per progredire verso la perfezione, e altre ancora, la ragione non basta, anche se può dare un valido contributo per avvicinarsi ad esse. E’ quindi necessario allargare l’orizzonte alla visione cosmica della vita, non fermarsi solo alla Terra come gli animali, ma usare bene la ragione e soprattutto sviluppare lo strumento più idoneo: l’intuizione.

La Verità si mostra chiara ed inequivocabile soltanto quando si è pronti a poterla comprendere, è solo una questione di tempo, di prove e di sofferenze e poi anche gli atei più ostinati dovranno cedere per avvenuta evoluzione.

Considerare soltanto l’aspetto materiale apparente o credere nell’assurdità di una sola esistenza, (vita) porta a vedere la vita universale in maniera errata e ristretta. La verità è che l’uomo non è solo materia. Nell’uomo vi è la Scintilla divina, che dopo varie peregrinazioni nei mondi materiali è destinata a riunirsi a Dio portando con se tutte le esperienze fatte e accrescendo così l’ infinita e l’inesauribile mente cosmica. Da qui si capisce che l’uomo non è nato per vivere da ignorante nel mondo della materia, ma bensì per raggiungere virtù e conoscenza, questo per divenire cosciente del suo vero essere e della mèta da raggiungere.

Le religioni hanno affermato in vario modo questa verità che sostanzialmente è comune a tutte. Lo spirito, quasi pellegrino, per le vie della grande vita, come figliol prodigo, (usando l’insegnamento evangelico), deve ritornare alla casa del Padre, cioè a Dio, dopo le drammatiche esperienze per le vie dei mondi materiali. Ogni anima dorme, finché il dolore la sveglia, solo attraverso il dolore possiamo in questa dimensione, modificare, cambiare e risolvere le nostre vicende umane e spirituali. Ma il dolore interviene soltanto quando tutti gli altri mezzi sono stati inutili. Il dolore è una componente indispensabile per il risveglio dell’anima. Anche se all’inizio sembra indurire e chiudere ancora di più, esso agisce in maniera lenta e graduale distaccando lo spirito dalle cose banali e illusorie, aprendolo a orizzonti più ampi e sereni. La verità ha molte strade ed ognuno segue la propria, e prima o poi tutti arriveremo alla unica fonte di Verità: Dio.

“Dio esiste, ma non ha nessuna fretta di farlo sapere” (L. Tolstoy). 

Anche se gli uomini percorrono vie differenti esse tendono tutte alla stessa mèta.

Ma non potremmo affrontare altri problemi se prima non riuscissimo a dare una risposta alla seguente domanda: “Chi governa tutte le cose” ? Questo è il quesito più importante da cui dipendono tutte le altre problematiche esistenziali umane. Qualunque idea si abbia di Dio, è importante realizzare il concetto fondamentale: le forze che muovono la vita sono mosse da una Intelligenza Suprema, origine di ogni cosa esistente visibile ed invisibile. Nei tempi passati la religione concepì Dio come un essere fatto di corpo, quindi persona, o anche una specie di despota che faceva ciò che gli piaceva, che premiava e castigava a suo piacimento.

Gli si attribuivano assurdità come richieste di sacrifici umani per placarne le bollenti ire. Le relazioni con Lui erano fatte di paura e timore. Questo concetto di Dio rispondeva allo stato evolutivo degli uomini di allora. Ma questo Dio è svanito con il crescere dell’umanità divenuta più matura; a poco a poco che l’uomo si è evoluto, e mutato anche il concetto di Dio.

Ma Dio resta immutabile, Eterno, Assoluto. Possiamo benissimo comprendere chi non crede a questo Dio così umano e pieno di errori. L’abbandono delle religioni esteriori da parte di tanti uomini deriva proprio dalle limitatezze di queste concezioni infantili riportate nei cosiddetti libri sacri. E’ altrettanto infantile però la deduzione di Freud, che afferma che Dio e la religione furono inventate dagli uomini per il bisogno di protezione. La più grande malattia dell’uomo è lo scetticismo. 

Molti chiedono la dimostrazione dell’esistenza di Dio. Chi ha occhi per vedere, Dio Lo vede dappertutto, e tutto parla di Lui. Ma si arriva a credere questo soltanto quando avviene in noi la giusta maturità spirituale. Chi ha raggiunto una certa coscienza ritiene indispensabile gettare semi di conoscenza ovunque, poiché sempre troverà un terreno fertile pronto a riceverli, considerando che ogni seme ha bisogno di un certo tempo per germogliare e i tempi non sono uguali per tutti.

E’ un grave errore obbligare, costringere, imporre qualcosa o molto peggio condannare chi rifiuta di credere, come stoltamente fu fatto nel passato e come per certi versi avviene ancora oggi. “La ricerca della Verità è un atto di fede e di coraggio”, così ha detto un grande Maestro di Verità Universali, e non c’è cosa più vera di questa. La Verità va ricercata e questo avviene soltanto quando si è pronti ad affrontare tutto quanto essa implica. 

Dio non si conosce per dimostrazione, ma per elevazione spirituale.

Mentre è un atto di viltà non credere in Dio perché ciò scomoderebbe il proprio modo di vivere, è un atto di sincerità invece non credere perché non si è persuasi. Comunque l’uomo che lo voglia o no è stato creato per esprimersi nella continua evoluzione fisica e spirituale, e quando egli si rende conto dell’esistenza di Dio, prende coscienza della propria identità, e allora non potrà fare a meno di riconoscere la presenza divina in ogni cosa che lo circonda.

Per chi non crede che ci sia una Legge Suprema, una Causa primaria di tutte le cose, un Regolatore Universale, un Dio, come può spiegare l’esistenza di tutte le cose, dagli atomi alle galassie, è possibile che si siano fatte da sole ? E tutte le leggi e le armonie che regolano l’intero universo come sono nate ? Qualcuno deve pur aver organizzato tutta questa perfezione. Non è importante quale nome dare a l’artefice di ogni cosa, quello che conta è riconoscere nella perfezione macrocosmica come in quella microcosmica una Intelligenza Programmatrice. Nell’universo nulla è casuale, ma tutto è causale.

“Nessuno può pretendere che una statua o un quadro possano esistere senza uno scultore o un pittore, e tutta questa creazione non avrebbe un creatore?” (Ermete Trimegisto).

Bisogna essere ciechi e ignoranti per non attribuire tutto ciò che vediamo a qualcuno che lo ha creato.

Dobbiamo comprendere e realizzare nella nostra intimità spirituale che Dio è l’Intelligenza suprema, il Padre di tutte le cose. Anzi, come affermava Ermete Trimegisto, Dio non è l’Intelligenza, ma la causa dell’Intelligenza: non è lo Spirito, ma la causa dello Spirito, non è la Luce, ma la causa della Luce. A lui solo convengono due nomi: quello di buono poiché il bene esiste soltanto in Dio e quello di Padre perché è il Creatore di tutte le cose.

Per quanto riguarda il male, questo non proviene da Dio, ma da noi che lo preferiamo al bene. Il bene è invisibile, non ha forma, è differente da tutto il resto; il male, invece, è visibile e per questo lo scegliamo. Dio è invisibile, ma si mostra attraverso ogni cosa creata dall’Amore Suo che appartiene solo a Lui, poiché solo in Dio vi è amore.

Dio è Padre di ogni cosa, la Sua esigenza insopprimibile è quella di creare, nulla esisterebbe senza un creatore, così Dio non esisterebbe se non creasse continuamente: quello che esiste lo ha manifestato: quello che non esiste lo ha in Sé stesso, in potenza, nella sua idea. Dunque il vero bene, il bene assoluto è soltanto in Dio. E’ logico pensare che se il Creatore è Colui che crea, Egli si crea da sé e se il mondo è il risultato di una creazione, esso nasce da un creatore. Se Dio si separasse dalla Sua Opera tutto crollerebbe, tutto perirebbe miseramente poiché la vita si ritirerebbe. 

Dio non è invisibile. Egli ha creato tutto affinché possiamo riconoscerlo in ogni cosa, la Sua virtù è di apparire in tutto. Dio è la suprema Intelligenza del Creato ed è anche il creato stesso in ogni sua manifestazione. Dio ha il diritto inderogabile di possedere ciò che vuole, perché tutto fa parte di se stesso.

Tutte le cose create sono luce della Sua Luce, carne della Sua carne. Dio esprime se stesso secondo la sua esigenza, Egli è la causa prima, ed ogni cosa è perché la Sua volontà l’ha voluto. Nulla esiste per caso, tutto esiste per un preciso scopo, dalla formichina agli universi stellari.

L’uomo stesso è nato per esigenza divina, ed ogni essere ha un programma preciso. Dio ha creato una infinità di intelligenze e moltitudini gerarchiche che lo rappresentano nel cosmo con missioni ben precise e variegate.

Esseri celesti che obbedendo alla Sua volontà, creano vita, astri e mondi, Esseri evoluti che creano forma e sostanza e seguono la lenta crescita di tutto ciò che manipolano per volere divino. Anche la nostra umanità è seguita sin da quando è stata creata e sarà seguita ed accompagnata verso la naturale evoluzione che la porterà a possedere virtù divine e poteri inimmaginabili.

L’immagine di Dio che da secoli e millenni è stata tramandata comincia a non essere più accettata dagli uomini di oggi. Il rifiuto ha prodotto la negazione.

Abbiamo involgarito con la bestemmia il nome di Dio, lo abbiamo contaminato dall’abuso che se ne è fatto. Lo bestemmiamo in ogni azione che va contro la Sua Legge d’amore, lo bestemmiamo con parole irripetibili, attribuiamo a Lui la colpa dei nostri dolori, lo imploriamo quando siamo provati fisicamente e lo ignoriamo quando siamo felici.

Ma questo Dio che ha tanto amato l’umanità da inviare messaggeri, maestri e servi della Sua Opera, attende che noi apriamo le porte del nostro cuore per permettere alla Sua Luce di trasformarlo con l’amore. Se l’uomo conoscesse quanto Dio fa per lui sicuramente non lo bestemmierebbe, ma lo adorerebbe giorno e notte. La bestemmia contro Dio deriva dall’ ignoranza, dalla limitatezza della nostra mente che crede di poter sopravvivere anche senza di Lui, senza la Sua perfetta Legge che regola ogni attimo della vita eterna di ogni microcosmo come di ogni macrocosmo.

L’andare dell’evoluzione è segnato da ritmi precisi, scanditi da tempi esatti, puntuali e ben determinati.

Così abbiamo guardato tante volte il cielo stellato, abbiamo forse studiate le grandi leggi che governano la vita, e non abbiamo mai pensato all’Artefice di tutte queste meraviglie, mentre anche la semplice ragione e soltanto la logica avrebbe dovuto farci pensare a una Intelligenza Suprema.

Questo Spirito di Vita e di potenza infinita che sta al di sopra di tutto è Dio. Dio è amore ma anche perfetta giustizia.

L’uomo non può capire la vera natura di Dio, ma ne può, se vuole, sentire la presenza in tutte le manifestazioni della Natura e della Vita. Dio non punisce né premia come potrebbe fare un cinico e potente guardiano, ma con somma saggezza ha dato la possibilità di punire o di premiare alle azioni stesse degli uomini che quindi hanno la possibilità di scegliere se vivere nella felicità o nella sofferenza. Ecco perché torna all’uomo ciò che dall’uomo parte, siano azioni positive che azioni negative.

L’uomo, attraverso il dolore generato da se stesso con le azioni negative, impara a progredire. Tutto è regolato da leggi giuste su ogni piano, fisico, psichico, spirituale con supremo amore e giustizia. Dio interviene con le Sue Leggi perché è presente ovunque, ma a tempo debito, perché lascia che l’uomo conduca liberamente la sua esperienza.

A Dio non importa quanto occorrerà per la nostra realizzazione, Lui già sa che è solo una questione di tempo, Lui sa che siamo già suoi e che ad un certo punto della nostra eternità Lo raggiungeremo: ecco il motivo della nostra esistenza.

Dio si esprime con noi come il grande libro della natura, un libro aperto a tutti, ma pochi ne sanno apprezzare l’incanto.

Tutto è vita negli universi, vita che si manifesta a vari livelli.

Questo è stato dimostrato anche dalla scienza. Dinanzi al grandioso fenomeno di miliardi e miliardi di mondi che come un orologio pulsano negli spazi infiniti, ci sentiamo veramente piccoli e insignificanti.

La nostra Terra di fronte allo scenario cosmico è paragonata come un minuscolo granello di sabbia che gira intorno al sole, e noi siamo su questo granello, come invisibili atomi a discutere e a domandarci se esiste chi abbia creato questa suprema armonia, questa infinità cosmica. Ma anche nella nostra struttura umana vi è nascosto in miniatura un universo, ecco il miracolo della vita che si esprime sia nel macro essere che nel micro essere con le medesime leggi, con il medesimo amore.

Niente esiste che non faccia parte di Dio, dell’Uno, poiché “Tutto è Uno”. L’esistenza umana non è fine a se stessa, ma è un mezzo per mete più grandi. Le meraviglie del Macrocosmo ci lasciano attoniti per la varietà e l’imponenza dell’immensamente grande, ma non meno stupefacente è il meraviglioso mondo del microcosmo nel quale è inserito anche l’uomo. L’atomo è una stella in miniatura, anzi è un piccolo universo; questa è la riprova di quanto ebbe ad affermare Ermete Trimegisto: “Come in alto, così è in basso”.

Possiamo così dedurre che Dio è anche in noi, c’è chi lo sente, chi lo sente pochissimo e chi non lo sente affatto.

In tutti però si fa sentire in qualche modo, anche nell’uomo che compie azioni contro la Sua Legge. La dimostrazione che un essere vive e respira è la prova che Dio esiste. Chi non sente Dio dentro di sé, non lo sentirà neppure nelle meraviglie della natura e nella stupenda armonia dei Cieli. Ma per sentirlo dentro di sé, per dare un motivo alla Sua onnipresenza, è necessario anzitutto il risveglio dell’anima ai valori reali della vita, ai valori eterni, quelli che non passano, questo può avvenire solo quando si vive nell’armonia e nel rispetto della Sua Legge, conducendo una vita retta e onesta.

Per sentire Dio dentro di sé bisogna amare tutti e tutto, senza esclusioni, perché tutto è manifestazione di Lui.

L’amore è la condizione ideale ed essenziale per realizzare l’esperienza dell’uomo sulla Terra che gli permette di salire ai piani più elevati della Vita Divina. Senza l’Amore non vi è che vibrazione pesante, adatta solo a chi vive sui piani inferiori. La vera Religione, quella interiore, che è unione con Dio, consiste nel riconoscere Dio in tutti gli esseri e in tutte le cose, poiché tutto è manifestazione del Suo sconfinato amore e della Sua perfetta Giustizia.

Egli è in tutto e ci aspetta in tutto.

Sta a noi scoprirLo in un filo d’erba, nel sibilo del vento, nella rugiada del mattino, nel vagito di un bimbo, nel sorriso di un vecchio, nel dolore di un malato, nell’amore di una madre, come nelle stelle del firmamento. Quando acquisiamo questa consapevolezza, entriamo nella vita divina e solo allora potremo sentire Dio in noi. Allora, per noi, comincerà la vera vita, il vero incanto.

“Chi mai Padre può dire di non possedere qualcosa che già non ti appartenga? Chi può immaginare qualcosa che già non fosse stata nella tua mente?
Tutto vive e muta nel tuo seno. Noi piccoli respiri della tua eternità ci muoviamo nel mare della tua infinità, pur essa contenuta nel tuo seno. Ci hai reso a tua immagine e somiglianza per comprendere cosa accade all’inizio dell’evoluzione, attraverso la nostra vita, il nostro respiro, il nostro pensiero, la nostra immaginazione, percepisci la gioia e il dolore del microcosmo che si manifesta in questa dimensione, che vibra nel primo scalino della tua deità.

Attraverso i nostri occhi tu vedi la realtà di ogni cosa che appartiene al nostro mondo, pur esso in te contenuto, attraverso le nostre sensazioni, i nostri sentimenti, percepisci l’attività dei nostri spiriti. La nostra vita si esprime nella tua volontà; sia fatta sempre e dovunque poiché attraverso di essa possiamo sentirci come tu ci hai creato: a tua immagine e somiglianza.
Padre, oggi il nostro cuore esulta di gioia poiché abbiamo scoperto che vivi in noi, respiri in noi e attraverso di noi esprimi la tua deità in questa dimensione che tu hai creato per viverla assieme a noi. Ogni cosa, ogni creatura vive nel tuo seno per gioia comune e per sublime esigenza della tua eternità”.

  
 Riferimenti:
“Il Pimandro” di Ermete Trimegisto, Edizioni Atanor, Roma
“Lo Scopo della vita” di Amadeus Voldben, Edizioni Mediterranee

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