Oltre L’Utopia

SECONDA PARTE

Motivazione, Incentivo e Creatività
Si dice che il sistema della cosiddetta libera impresa crei incentivo. Questo può essere vero ma perpetua anche avidità, appropriazione indebita, corruzione, crimine, stress, povertà e insicurezza. Inoltre, l’argomento che il sistema monetario e la competizione generano incentivo non è sempre vero. Molti dei nostri maggiori sviluppi nella scienza e nella tecnologia sono stati il risultato degli sforzi di ben pochi individui che hanno lavorato indipendentemente e spesso contro una grande opposizione. Contributori come Goddard, Galileo, Darwin, Tesla, Edison ed Einstein erano individui genuinamente interessati a risolvere i problemi e a migliorare i processi piuttosto che persone con meri interessi finanziari. Di fatto, molto spesso, c’è scarsa fiducia in coloro il cui incentivo è interamente motivato dal guadagno monetario, questo si può dire per gli avvocati, uomini d’affari, venditori e quelli presenti più o meno in ogni campo.

Alcuni possono obiettare che se le necessità di base sono accessibili a tutti, cosa li motiverà? Questo equivale a dire che i bambini tirati su in ambienti ricchi, in cui i genitori provvedono a tutto il necessario per quanto riguarda cibo, vestiti, riparo, nutrimento e educazione estensiva, dimostreranno una mancanza di incentivo o di iniziativa. Non esiste prova che supporti questa falsa supposizione. C’è un’evidenza schiacciante a supporto del fatto che malnutrizione, mancanza di impiego, bassi stipendi, cattiva salute, mancanza di direzione, mancanza di educazione, l’essere senzatetto, poco o nessun supporto per il proprio sforzo, cattivi modelli di comportamento, povertà e una desolante prospettiva per il futuro creano monumentali problemi individuali e sociali, e riducono significativamente la volontà di un individuo di ottenere risultati.

L’intenzione di un’economia basata sulle risorse è incoraggiare e sviluppare un nuovo sistema d’incentivo, uno non più diretto verso scopi superficiali ed egocentrici di ricchezza, proprietà e potere. Questi nuovi incentivi incoraggeranno le persone a ricercare obiettivi differenti, come l’autorealizzazione e la creatività, l’eliminazione della scarsità, la protezione dell’ambiente e la riduzione delle sofferenze degli esseri umani loro simili.

Le persone, fornite di una buona nutrizione in una società altamente produttiva e umana, faranno evolvere un nuovo sistema d’incentivo irraggiungibile in un sistema monetario. Ci sarà una tale ricchezza di nuove meraviglie da sperimentare, esplorare e inventare che l’idea di noia e apatia sarà assurda. L’incentivo è spesso soffocato nella nostra presente cultura, dove una persona non osa neanche sognare di un futuro che sembra impossibile da raggiungere. La visione del futuro che appare a troppe persone oggi consiste in giorni interminabili di faticoso lavoro ripetitivo e noioso, e una vita sprecata, sciupata per il solo scopo di guadagnare abbastanza soldi da poter tirare avanti fino al giorno successivo.

Ogni successivo periodo nel tempo crea il suo sistema d’incentivo. In tempi precedenti l’incentivo di cacciare per il cibo era generato dalla fame; l’incentivo di creare un giavellotto o un arco e una freccia è evoluto come un processo in supporto alla caccia. Con l’avvento di una società agraria la motivazione per la caccia non era più rilevante e gli incentivi si spostarono verso la coltivazione di raccolti, l’addomesticazione di animali e verso la protezione della proprietà personale. In una civiltà dove la gente riceve cibo, assistenza medica, educazione e una casa, gli incentivi sarebbero nuovamente sottoposti a un cambiamento e verrebbero rediretti: Le persone sarebbero libere di esplorare altre possibilità e stili di vita che non potrebbero essere previsti in epoche precedenti.

La natura dell’incentivo e della motivazione dipende da molti fattori. Sappiamo, ad esempio, che la salute fisica e mentale di un individuo è direttamente collegata al suo senso di autostima e di benessere. Inoltre, sappiamo che tutti i bambini sani sono indagatori; è la cultura che plasma il particolare tipo di curiosità e motivazione. Per esempio, in India e in altre aree di grande scarsità ci sono molte persone che sono motivate a non accumulare ricchezza e proprietà materiali; essi rinunciano a tutti i beni terreni. Nelle condizioni in cui si trovano, non è difficile. Questo sembrerebbe essere in diretto conflitto con altre culture che valorizzano l’accumulo di ricchezza materiale. Ma quale visione è la più valida? La tua risposta a questa domanda dipende dal tuo quadro di riferimento, cioè dal tuo sistema di valori influenzato dalla tua cultura.

Molti psicologi e sociologi sperimentali hanno dimostrato che gli effetti dell’ambiente giocano un ruolo principale nel formare il nostro comportamento e i nostri valori. Se un comportamento costruttivo è appropriatamente ricompensato durante la prima infanzia, il bambino diventa motivato a ripetere il comportamento premiato, a condizione che il premio soddisfi le sue necessità individuali. Per esempio, se a un bambino che è interessato alla botanica fosse regalato un pallone, questo non rappresenterebbe un premio dal suo punto di vista. È molto spiacevole che così tanti individui nella nostra società oggi non vengano ricompensati in modo appropriato per i loro sforzi creativi. In alcuni casi gli individui sembrano essere in grado di superare le limitazioni del loro ambiente nonostante un’apparente mancanza di stimoli positivi.

Questo è dovuto al loro stesso “auto-stimolo” grazie al quale possono vedere un miglioramento in qualsiasi attività nella quale siano coinvolti e ottenere un intrinseco senso di realizzazione; la loro ricompensa non dipende dall’approvazione altrui, né da un compenso monetario. Quei bambini che dipendono dall’approvazione di un gruppo tendono a essere afflitti da un senso di bassa autostima, mentre i bambini che non dipendono dall’approvazione di gruppo di solito acquisiscono un senso di auto approvazione nel migliorare il loro rendimento.

Nel corso della storia ci sono stati molti innovatori e inventori che sono stati spietatamente sfruttati, ridicolizzati e soggetti ad abuso, ricevendo allo stesso tempo un compenso finanziario molto scarso. Eppure, essi hanno sopportato tali avversità perché erano motivati a imparare e a scoprire nuovi modi di fare le cose. Anche se individui creativi come Leonardo da Vinci, Michelangelo e Beethoven ricevettero la generosa sponsorizzazione di ricchi mecenati, ciò non diminuì per nulla il loro incentivo. Al contrario, ciò diede loro il potere di raggiungere nuove vette di creatività, perseveranza e risultati individuali.

Questo è un concetto difficile da afferrare poiché molti di noi sono stati cresciuti con il sistema di valori che ci ha dato una serie di nozioni sul modo in cui dovremmo pensare e comportarci riguardo al denaro e alla motivazione. Queste nozioni sono basate su idee antiquate che oggi sono veramente irrilevanti.

È stato dichiarato che la guerra genera creatività. Questo concetto deliberatamente distorto non ha basi di fatto. È il finanziamento delle industrie della guerra da parte del governo che ha aiutato a sviluppare molti nuovi materiali e invenzioni. Non c’è dubbio che una società più sana sarebbe capace di creare un sistema di incentivo più costruttivo se fosse applicata la nostra conoscenza delle condizioni che influenzano la motivazione umana.

In questo nuovo assetto sociale di un’economia basata sulle risorse, motivazione e incentivo saranno incoraggiati attraverso il riconoscimento e la preoccupazione per le necessità dell’individuo. Ciò significa fornire l’ambiente necessario, le strutture educazionali, il nutrimento, le cure sanitarie, la compassione, l’amore e la sicurezza di cui tutte le persone hanno bisogno.

L’aspetto Umano
Nella società di oggi c’è molta preoccupazione riguardo la dissoluzione della struttura convenzionale del nucleo familiare e dei valori sociali associati a essa. La famiglia è vista come il luogo primario, la base dove acquisire capacità umane come interesse, socievolezza, responsabilità, stabilità e preoccupazione per gli altri. La crescente irrequietezza e mancanza di direzione esibite da molti giovani oggi sembrano confermare queste preoccupazioni.

Attualmente è necessario che sia il marito sia la moglie lavorino. Le economie monetarie hanno in larga misura minato l’unità familiare. I genitori non hanno sufficiente tempo da passare con i loro bambini, e sono costantemente stressati da sempre crescenti spese mediche, pagamenti assicurativi, spese educazionali e l’alto costo della vita. È in quest’area che uno dei più profondi benefici di questa nuova civiltà può essere realizzato. La giornata lavorativa più corta proposta fornisce più tempo per le relazioni familiari. Il libero accesso a beni e servizi rende la casa un luogo molto più piacevole, con la rimozione dello stress economico che causa così tanto turbamento familiare.

Con l’aumentato livello di socievolezza che deriverebbe in modo naturale dal non dover competere per l’accesso a beni e servizi, vedremmo una tendenza verso l’estensione dell’unità famiglia nella comunità. Come si può già osservare in altre culture, la crescita e lo sviluppo dei bambini diventerebbe responsabilità sia della famiglia che dell’intera comunità.

Con l’eliminazione del debito, la paura di perdere il lavoro non sarà più una minaccia; questa rassicurazione, combinata con l’educazione sul come relazionarsi gli uni con gli altri in un modo molto più costruttivo, può ridurre considerevolmente il conflitto e lo stress sia mentalmente che fisicamente. Quando l’educazione e le risorse sono disponibili a tutti senza il cartellino del prezzo, non c’è limite al potenziale umano.

Il timore di un comportamento uniforme in un’economia cibernetizzata basata sulle risorse è infondato. L’unica uniformità che si potrebbe trovare è la preoccupazione per l’ambiente e l’importanza di estendere la massima cortesia a tutte le nazioni e gli uni con gli altri. Tutti similmente condividerebbero un’intensa curiosità per tutto ciò che è nuovo e stimolante. Con una migliore comprensione, le persone potrebbero acquisire una flessibilità di vedute sconosciuta in precedenza, libera da bigottismo e pregiudizi. In aggiunta, le persone di questa società innovativa si preoccuperebbero per i loro simili esseri umani, e per la protezione, il mantenimento e la tutela dell’ambiente naturale della Terra. Inoltre, tutti, indipendentemente da razza, colore o credo avrebbero uguale accesso a tutti i servizi che questa cultura altamente produttiva potrebbe fornire.

In sistemi di educazione più umani e avanzati, le persone acquisirebbero questo nuovo tipo di sistema di valori. Realizzerebbero anche i molti vantaggi della cooperazione invece della competizione. In una società senza poteri forti sarebbe impossibile sfruttare i talenti di scienziati e tecnici per impegnarli nella ricerca su armi o in qualsiasi altra impresa socialmente ostile. Chiamiamo questo approccio “moralità funzionale”. Questo nuovo approccio, più umano e produttivo sosterrebbe la ricerca e adozione di soluzioni non militari alle differenze internazionali. Questo richiede una visione globale, che sarebbe un miglioramento considerevole sui ristretti interessi nazionali e privati. Potremmo utilizzare la conoscenza e l’informazione come strumenti che verrebbero abbandonati quando venisse introdotta l’evidenza di metodi più appropriati.

Alcuni mettono in dubbio la moralità di ricevere apparentemente qualcosa in cambio di niente. In una conferenza presso un college, uno studente si opponeva all’idea di “ottenere qualcosa in cambio di niente”. Così gli dissi se fosse lui a pagarsi gli studi al college o i suoi genitori. Ha ammesso che erano i genitori. Feci anche notare che se lui realmente avesse creduto che le persone non devono ricevere qualcosa per niente, allora nell’eventualità della scomparsa di un suo ricco parente, avrebbe dovuto preferire che l’eredità fosse lasciata alla fondazione per la ricerca sul cancro o le malattie cardiovascolari, piuttosto che passata a lui. Ma lo studente, inutile dirlo, era contrario a questa idea.

Semplicemente per il fatto di essere nati in un paese sviluppato, abbiamo accesso a molte cose per il cui ottenimento non mettiamo nessuno sforzo, come il telefono, l’automobile, l’elettricità, l’acqua corrente, ecc. Questi doni dell’ingegno e dell’inventiva umana non degradano le nostre vite, ma piuttosto ci arricchiscono e ci accrescono. Ciò che ci degrada è la nostra mancanza di riguardo per quelli sfortunati abbastanza da sperimentare povertà, fame e la mancanza di un tetto. I progetti sociali che vengono proposti in questo scritto forniscono solamente l’opportunità per gli individui di sviluppare il loro massimo potenziale in qualsiasi impresa scelgono di compiere senza la paura della perdita di individualità o della sottomissione all’uniformità.

Un’economia basata sulle risorse per definizione include la partecipazione di tutte le persone ai suoi benefici. In un sistema monetario c’è un inerente motivo di corruzione che è quello di guadagnare un vantaggio competitivo su qualcun’altro. Senza poteri forti o l’utilizzo del denaro, non ci sono benefici nello schiacciare l’opinione di qualcuno o falsificare informazioni o approfittarsi di alcuno. Non ci sarebbe bisogno di nessuna implicita rigida barriera sociale che limita la partecipazione di alcuno o restringe l’introduzione di nuove idee. L’obiettivo principale è l’accesso all’informazione e la disponibilità dei beni e servizi a tutte le persone.

Questo le renderebbe in grado di essere preparate a partecipare agli eccitanti sfide di questa nuova società. Un’economia basata sulle risorse può creare un ambiente che incoraggi la più larga gamma di individualità, creatività, sforzo costruttivo e cooperazione senza nessun tipo di elitarismo, tecnico o altro. Più importante ancora, un’economia basata sulle risorse genererebbe un sistema d’incentivo di gran lunga differente, basato sul riguardo per l’uomo e l’ambiente. Questa non sarebbe una cultura uniforme ma una cultura che è progettata per essere in un costante processo di crescita e miglioramento.

Nel migliorare le vite degli altri, proteggere il nostro ambiente, e lavorare verso l’abbondanza, tutte le nostre vite possono diventare più ricche e più sicure. Se questi valori fossero messi in pratica ciò ci permetterebbe di raggiungere uno standard di vita molto più alto in un tempo relativamente breve, uno standard migliorato continuamente. In un tempo dove istituzioni commerciali non esistessero più, la necessità di prigioni, avvocati, pubblicità, banche e la borsa non avrebbero più nessuno scopo.

Nella società del futuro, in cui il sistema monetario della scarsità è stato sorpassato da un’economia basata sulle risorse e molte necessità fisiche e creative sono soddisfatte, la proprietà privata così come la conosciamo cesserebbe di essere una necessità per proteggere il proprio accesso ai beni e servizi. Il concetto di proprietà non sarebbe di alcun vantaggio in una società dell’abbondanza. Nonostante questo, per molti sia difficile da immaginare, anche la più ricca persona di oggi sarebbe immensamente più ricca nell’altamente produttiva società basata sulle risorse. Oggi nei paesi sviluppati la classe media vive di gran lunga meglio dei re e dei ricchi di un tempo. In un’economia basata sulle risorse tutti vivrebbero vite più ricche dei potenti e ricchi di oggi, non solo materialmente ma anche spiritualmente.

Le persone sarebbero libere di dedicarsi a qualsiasi campo di impresa costruttiva scegliessero senza nessuna delle pressioni economiche, limitazioni, debiti e tassazione che sono inerenti al sistema monetario di oggi. Con il termine impresa costruttiva intendiamo qualsiasi cosa che accresce le vite dell’individuo e degli altri proteggendo allo stesso tempo l’ambiente globale. Quando l’educazione e le risorse sono disponibili a tutti senza cartellino del prezzo, non ci sarà limite al potenziale umano. Con questi grandi cambiamenti le persone saranno infine in grado di vivere vite più lunghe, più profonde, più sane e produttive. In tale società, la misura del successo sarà basata sulla soddisfazione della propria ricerca individuale invece che sull’acquisizione di ricchezza, proprietà e potere.

The Venus Project (Il Progetto Venus)
Il Venus Project è un’organizzazione che è fondata sulle idee, sui progetti e sulla direzione qui presentate. Rappresenta molti anni di ricerca e dedizione da parte del suo creatore e Direttore di Progetto, Jacque Fresco. Il suo centro di ricerca e progettazione è situato a Venus in Florida, su un terreno di circa dieci ettari, dove il futuro prende forma oggi. La funzione del Venus Project è quella di progettare, sviluppare e preparare i piani per la costruzione di una città sperimentale basata sui principi sopra esposti. Qui abbiamo costruito nove edifici sperimentali, stiamo sviluppando sistemi di energia alternativi, i progetti di città, trasporti, sistemi di produzione e altro.

In supporto a questa ricerca stiamo creando disegni tecnici, rappresentazioni e modelli, stiamo tenendo seminari, producendo libri, video e altro materiale stampato per introdurre le persone agli scopi del Venus Project. Il Venus Project è impegnato a introdurre una serie di valori e procedure che ci possano rendere capaci di realizzare una trasformazione sociale. Il Venus Project fornirà i progetti e i piani per una comunità prototipo in cui testare la validità delle sue proposte sociali e per stabilire un centro di pianificazione permanente che possa essere usato per stabilire progetti futuri a breve e a lunga scadenza.

Propone inoltre il relativo orientamento per mettere le persone in grado di adattarsi intellettualmente ed emotivamente alla nostra nuova età tecnologica. Qualsiasi cosa priva di un disegno sociale generale sarebbe inappropriata e molto meno efficace. Le nostre proposte verranno presentate al grande pubblico e a tutte le istituzioni educative, e invitiamo la loro partecipazione. Se un sufficiente numero di persone trovano le proposte accettabili e scelgono di unirsi a noi in questo nuovo patrocinio, questo può aiutare a formare il nucleo di un’organizzazione per promuovere gli scopi del Venus Project.

Le configurazioni circolari delle nuove città così come proposte dal Venus Project non sono semplicemente stilizzate concettualizzazioni architettoniche, ma il risultato di anni di ricerca volta a fornire un ambiente che meglio serva le necessità degli occupanti in modo efficiente ed economico. Senza sufficiente conoscenza della interrelazione simbiotica tra l’Umanità e l’ambiente, sarebbe estremamente difficile sviluppare soluzioni pratiche ai nostri molti problemi. Nella pianificazione di questa nuova città il Venus Project ha preso questo e molti altri fattori in attenta considerazione e studio. Questa nuova città sperimentale sarà dedicata a lavorare verso gli scopi e i traguardi del Venus Project, che sono:

  1. Conservare tutte le risorse del mondo come patrimonio comune di tutto il popolo della Terra.
  2. Trascendere tutti i confini artificiali che separano le persone.
  3. Evolvere da un’economia basata sulla moneta a un’economia mondiale basata sulle risorse.
  4. Risanare e ripristinare l’ambiente naturale al meglio della nostra capacità.
  5. Riprogettare le nostre città, i sistemi di trasporto e gli impianti agricoli e industriali in modo che siano energeticamente efficienti, puliti e servano convenientemente le necessità di tutte le persone.
  6. Evolvere verso una società cibernetizzata che possa gradualmente superare la necessità di tutti i governi politici locali, nazionali e sovrannazionali come mezzo di amministrazione sociale.
  7. Condividere e applicare tutte le nuove tecnologie per il beneficio di tutte le nazioni.
  8. Utilizzare fonti di energia pulita e rinnovabile come eolica, solare, geotermica e mareomotrice, ecc.
  9. Utilizzare in definitiva prodotti della più alta qualità per il beneficio di tutte le persone del mondo.
  10. Richiedere studi di impatto ambientale prima della costruzione di ogni mega progetto.
  11. Incoraggiare la più vasta gamma di creatività e incentivo verso lo sforzo costruttivo.
  12. Assistere la stabilizzazione della popolazione mondiale attraverso l’educazione e il controllo delle nascite volontario per conformarla alla capacità di sostentamento della Terra.
  13. Superare il nazionalismo, il bigottismo e il pregiudizio attraverso l’educazione.
  14. Eliminare ogni tipo di elitarismo, tecnico o di altro tipo.
  15. Arrivare a metodologie attraverso un’attenta ricerca piuttosto che tramite opinioni casuali.
  16. Migliorare la comunicazione nelle nuove scuole affinché il nostro linguaggio e la nostra educazione siano pertinenti alle condizioni fisiche del mondo attorno a noi.
  17. Fornire non solo i beni di prima necessità ma anche offrire sfide che stimolino la mente, enfatizzando l’individualità invece dell’uniformità.
  18. Infine, preparare le persone sia intellettualmente che emozionalmente ai possibili cambiamenti che sorgono all’orizzonte.

Come in tutte le altre proposte sociali innovative, comincia con poche persone dedite che dedicano il loro tempo a informare gli altri dèi benefici umani di questa nuova direzione. Le persone sono invitate a partecipare utilizzando qualsiasi capacità abbiano per aiutare a portare a termine le fasi iniziali di progettazione di questa nuova città sperimentale. Ci sarà anche bisogno di una squadra interdisciplinare di ingegneri dei sistemi, programmatori di computer, architetti, urbanisti, sociologi, psicologi, educatori e simili. La progettazione del Venus Project non considera le condizioni ambientali come fisse o statiche. Dobbiamo tener conto di adattamento e cambiamento nel sistema come un processo continuo. Questo eviterà la tendenza a portare avanti soluzioni temporanee oltre il loro periodo di utilità.

La città circolare proposta dal Venus Project sarebbe una fase transitoria e può evolvere da società semi cooperativa orientata sulla moneta a piena economia basata sulle risorse. Questo può essere il prototipo di una serie di nuove città da costruire in vari luoghi nel mondo. La velocità di progressione dipenderà dalla disponibilità di fondi ottenuti durante gli stadi iniziali e dalle persone che si identificano con il Venus Project, partecipando e supportandone gli scopi e la direzione.

Sviluppandosi e diventando più largamente accettate, queste nuove comunità potrebbero molto facilmente formare le basi di una nuova civiltà, preferibilmente attraverso il processo di evoluzione piuttosto che di rivoluzione. Siamo ben consci che nessuno può predire realmente il modello del futuro. Possiamo solo estrapolare da informazioni e orientamenti attuali. La crescita della popolazione, i cambiamenti tecnologici, le condizioni ambientali nel mondo e le risorse disponibili sono i criteri primari per le proiezioni sul futuro. Siamo anche consapevoli che non c’è una singola filosofia o punto di vista sia religioso, politico, scientifico o ideologico, con cui qualcuno non si trovi in disaccordo. Ci sentiamo certi, comunque, che gli unici aspetti del Venus Project che possono apparire minacciosi sono quelli che altri proiettano su di esso.

Il Venus Project non è né Utopico né Orwelliano, né riflette i sogni di irrealistici idealisti. Invece presenta obiettivi ottenibili che richiedono solamente l’intelligente applicazione di ciò che già conosciamo. Le uniche limitazioni sono quelle che imponiamo su noi stessi.

Il Venus Project non sollecita la dissoluzione dell’attuale sistema della libera impresa. Crediamo che esso a tempo debito evolverà progressivamente in una società basata sulle risorse intese come patrimonio comune. Tutto ciò che il Venus Project offre è un approccio alternativo da farvi considerare.

Non è possibile in questo breve scritto presentare la precisa metodologia e operazione di una economia globale basata sulle risorse. Vi incoraggiamo a diventare meglio informati sulle proposte di questo progetto attraverso i nostri libri, video, lezioni e seminari. Se vi identificate con questa direzione, vi diamo il benvenuto a unirvi a noi e lavorare insieme verso la sua realizzazione.

Un’intervista personale con Jacque Fresco

C’era qualcosa di specifico che ha vissuto e che le ha fatto per primo cominciare a pensare a stili alternativi di vita o si trattava più di una raccolta di esperienze?
Vivere durante la Grande Depressione 1929 ha contribuito a formare la mia coscienza sociale. Durante quel periodo, ho inteso che nonostante tutto la terra era ancora lo stesso posto, gli impianti di produzione erano ancora intatti e le risorse erano ancora lì, ma la gente non aveva i soldi per comprare i prodotti. Ho dedotto quindi che le regole del gioco a cui stiamo giocando, sono ormai superate e dannose. Per questo ho iniziato una ricerca lunga una vita, che ha come risultato le conseguenti conclusioni e progetti presentati nel Venus Project.

Le condizioni di miseria, di sofferenza, di guerra e i profitti tratti da quest’ultima, sono stati lo stimolo e l’ispirazione per il mio lavoro. Sono stato anche motivato dalla apparente incompetenza dei governi, del mondo accademico, e la mancanza di soluzioni da parte degli scienziati. Molti falliscono da generalisti a causa della loro eccessiva specializzazione riguardante solo aspetti limitati dei problemi sociali. Scienziati, politici e accademici vedono i problemi dall’interno del sistema in cui sono, ma è il sistema ad essere il responsabile dei problemi in primo luogo. Sono deluso da chi si preoccupa di altri pianeti terra formazione, mentre il nostro è ancora pieno di guerre, povertà, fame e degrado ambientale.

Lavorare con tossicodipendenti, alcolisti, ei cosiddetti delinquenti minorili di New York mi ha convinto del fatto che, invece di lavorare sui singoli individui, il metodo più efficacemente funzionante in larga scala è in primo luogo, lavorare sulle condizioni sociali che creano i comportamenti disfunzionali di queste persone.

Riesce a ricordare il suo primo vero momento da progettista?
Sì. Quando avevo circa 13, uno dei miei famigliari rimase con la mano presa in un ventilatore di metallo mentre era acceso. Questo mi portò a progettare un ventilatore con pale in gomma o tessuto. Presentai il progetto ad alcune aziende, ma non mostrarono alcun interesse. Poco dopo, il prodotto uscii sul mercato. Questa fu la mia prima esperienza nel mondo degli affari.

Una volta, a dieci anni, progettai una candela particolare per una setta religiosa di New York City. Non essendo autorizzati ad esporre una candela fuori casa come simbolo nei loro giorni festivi, ne progettai una che si autoconsumasse entro un lasso di tempo da loro richiesto. Cronometrai la velocità di combustione della candela per le quantità di tempo necessarie. Per cui tagliai lo stoppino in diversi punti della candela, che era correlato con tempi diversi, e tirai fuori il lucignolo rimanente dal fondo della candela.

Allora, signor Fresco, si denota nel suo lavoro una grande fiducia nei cambiamenti, ed una grande positività verso cose che sembrano impossibili o, quanto meno, possibili in un futuro lontano (come la previsione della colonizzazione del mare), ciò che mi chiedo è: da dove prende questa grande fiducia nelle sfide?

Lavorando nel settore aeronautico ho imparato molto sugli aerei che si muovono in tre dimensioni e sottoposti a una vasta gamma di sollecitazioni. È stato fondamentale considerare molte cose che differiscono da strutture statiche sulla terra. Vi sono state molte sfide come semplificarne il design, eliminando cospicui sprechi, ottenendo il massimo delle prestazioni con un minimo dispendio di energia.

Un altro fattore che ha incoraggiato il mio ottimismo nel risolvere i problemi si verificò durante la Seconda guerra mondiale, quando gli Usa spesero miliardi di dollari per le armi di distruzione di massa nel Progetto Manhattan. Il costo non fu un problema, è stato infatti uno dei progetti più grandi e meglio finanziati durante quel periodo.

Realizzai che le stesse energie spese nel Progetto Manhattan potrebbero essere canalizzate per migliorare e aggiornare il nostro modo di vita, e per raggiungere e mantenere il rapporto ottimale simbiotico tra natura e Umanità. Se siamo disposti a spendere quella somma di denaro, di risorse e di vite umane in tempi di guerra, dobbiamo chiederci perché non impegnare risorse pari a migliorare la vita di tutti e ponendo come priorità le esigenze umane per il futuro in tempo di pace.

Quando gli scienziati furono chiamati a risolvere problemi di natura militare, le risposte a tali problemi furono immediatamente trovate. Questo mi ha dimostrato la capacità della scienza e della tecnologia di risolvere i problemi quando opportunamente organizzate e finanziate, ed è vergognoso che questi metodi non siano applicati alla soluzione di problemi sociali su scala globale.

Ed è altrettanto vergognoso, che miliardi siano spesi per progetti spaziali riguardanti pianeti disabitati terra-forming per renderli abitabili mentre il nostro pianeta è trascurato e la terra, il mare e l’aria inquinati.

Nel mio lavoro io non tento di predire il futuro. Io sto solo sottolineando quello che è possibile con l’applicazione intelligente e l’uso umano della scienza e della tecnologia. Questo non richiede agli scienziati di gestire la società. Quello che suggerisco è applicare i metodi della scienza al sistema sociale per il beneficio del genere umano e l’ambiente.

Una rapida occhiata al Suo curriculum mostra che Lei sia una persona di gran lunga ingegnosa, avendo lavorato in settori vari e diversi tra loro. Quando ha cominciato ad impegnarsi con Human Factors Engineering e nell’elaborazione sulle prospettive della capacità umana?
L’ho fatto prima che fosse una professione riconosciuta. È cominciato come un approccio per fare diventare le procedure manuali più efficienti con l’ausilio della tecnologia. Ben presto, hanno cominciato ad ottenere una produzione maggiore con meno persone ed in tempi più brevi, e mi sono quindi reso conto dei vantaggi che aveva l’industria senza però curarsi delle persone, cosa che mi metteva a disagio.

Cosa ne pensa: i più grandi cambiamenti del mondo saranno in un futuro vicino o lontano?
Abbiamo la tecnologia per costruire un paradiso sulla terra a livello mondiale, ed al tempo stesso, abbiamo il potere di porre fine alla vita come noi conosciamo. Io sono un futurista. Non posso prevedere il futuro reale – ma solo ciò che può essere la terra, se usassimo le sue risorse in maniera intelligente. Potrei essere diverso da altri futuristi, perché io lavoro su cianografie e metodologie che permettono una società globale sostentabile e in cui tutti avrebbero un tenore di vita migliore con più libertà ed opportunità. Se lavoriamo per questa nuova società globale, saremo in grado di liberare il mondo dalla fame, dalla guerra e dalla povertà – un mondo che l’Umanità non è mai riuscita a raggiungere nel corso della storia. Se la civiltà continua il suo corso attuale, continueremo semplicemente a ripetere gli stessi errori nuovamente.

Lei sostiene che siamo in grado di superare i problemi costanti del mondo, come la guerra, la povertà e la fame. Come è possibile? State elaborando delle soluzioni riguardanti questi problemi?
Il lavoro della mia vita intera e delle alternative di progettazione sociale sono tutte soluzioni a questi problemi. Non è solo lavoro per mascherare o rimandare i problemi che abbiamo di fronte, ho sempre lavorato su proposte che eliminassero le cause e le condizioni responsabili di questi problemi in primo luogo. Per rispondere correttamente a questa domanda richiederebbe vari volumi. Posso solo raccomandare il mio libro The Best That Money Can’t Buy. Albert Einstein una volta disse: “Non possiamo risolvere i nostri problemi con il pensiero stesso che abbiamo usato quando li abbiamo creati”.

Lei è stato paragonato a Da Vinci. Come ci si sente? Questo La fa sentire sotto pressione per soddisfare queste aspettative?
Non penso per niente a questo paragone. Io non mi sento sotto pressione per soddisfare aspettative diverse da quelle che sono a mia disposizione. Se la gente sostiene il progetto, poi si verificherà. Se non riescono a farlo, continueremo con i nostri problemi attuali. Non spetta a me. Tutto quello che sono capace a fare in questo momento è presentare una possibile alternativa. Il futuro sostentamento della nostra specie dipende dalle azioni che intraprendiamo oggi.

Penso di avere vantaggi superiori di quelli di Da Vinci come l’accesso a più informazioni, materiali, e metodi.

Lei è ottimista o pessimista riguardo al futuro?
Nessuno dei due. Non dipende solo ed esclusivamente da me. Faccio tutto quello che posso per aiutare la realizzazione di un futuro positivo che eliminerebbe molti dei problemi che il mondo è costretto ad affrontare attualmente.

C’è qualcuno in particolare che vorrebbe incontrare?
Qualsiasi persona, gruppo o nazione, che contribuiranno a promuovere o patrocinare il Venus Project.

Perché autodidatta?
L’istruzione nel mondo accademico non sottolinea quello che penso siano punti essenziali. Mi interessava l’ampia gamma di connessioni delle scienze fisiche all’interno tra loro, ma gli studi formali isolano ogni ramo della scienza. Ho quindi studiato da solo per integrare le discipline separate in un insieme sinergico al fine di applicare la scienza e la tecnologia alla soluzione dei problemi globali.

Ha qualche eroe personale?
Devo molto a persone che hanno contribuito alla visione di molte discipline. Persone come Giulio Verme, Edward Bellamy, Howard Scott, Thorstein Veblen, H. G. Wells, Sir Jagardis Chunder Bose, Alfred Korzybski, Walter B. Cannon, Stewart Chase, Clarence Darrow, Arthur C. Clarke, Mark Twain, Jacque Loeb, Carl Sagan e molti altri, sono troppo numerosi per menzionarli tutti.

Quali sono stati i momenti culminanti della sua vita finora?
La cosa più bella è l’interesse mostrato nei confronti del Venus Project da persone di tutto il mondo attraverso internet, riviste, libri, documentari, ecc.

Una “previsione” non è sufficiente per il futuro, abbiamo bisogno di una “visione”. Qual è la differenza fra loro?
La prospettiva per me è basata sulle speranze, i desideri e gli obiettivi dei singoli, ma senza un progetto concreto, non è molto più che fantascienza. Una costruttiva “visione” richiede una metodologia per raggiungere l’obiettivo di un futuro sostenibile. Il progetto deve includere progetti per l’istruzione, assistenza sanitaria, alloggi, pianificazione urbanistica, trasporti, fonti pulite di energia, ecc.

Quali progetti per il futuro la entusiasmano e quali la spaventano?
Per ciò che mi entusiasma per il futuro sono i risultati fantastici raggiunti tuttavia ancora inimmaginabili per molti, e la possibilità di un’unificazione globale. Ciò che mi spaventa per il futuro è la nostra attuale incapacità di usare la nostra tecnologia in maniera costruttiva ed intelligente.

Come appare il suo processo di progettazione? Come ha cominciato a lavorarci?
In primo luogo, mi sono chiesto che cosa spero di realizzare e qual è l’approccio più semplice per un dato problema. Con l’approccio più semplice, intendo quello dato gli strumenti e dalle informazioni disponibili; ad esempio, se dovessi progettare l’aereo meno costoso, utilizzando meno materiali possibili, con massima potenza, ed un ampio margine di sicurezza sceglierei un’ala volante. L’ala volante elimina la fusoliera, la coda, il timone e lo stabilizzatore. I passeggeri sono seduti all’interno dell’ala. Ho disegnato molte variazioni di ali volanti nei primi anni 1930.

La progettazione sociale deve essere basata sulla capacità di carico delle risorse della Terra e non sulla filosofia, i desideri, l’estetica, o i vantaggi di gente particolare. Per esempio, il disegno delle città circolare si basa su una spesa minima di energia, per ottenere il massimo guadagno sociale. L’architettura, quando intelligentemente progettata, userà sempre la minor quantità di materiale per la struttura più sicura e più efficiente possibile. Come i materiali di migliorano e cambiano, così avverrà per l’architettura e il design delle città. Ciò non porrà limiti ai possibili vantaggi, al contrario, aumenterà la quantità dei servizi e dei beni di disponibili a tutti.

C’è attualmente un campo o una disciplina in particolare che Lei trova più promettente al fine dello sviluppo tecnologico? Architettura? O forse la scienza e lo studio dei materiali?
Il mio punto di vista è da generalista che incorpora tutti i fattori necessari per sostenere una civiltà tecnicamente molto avanzata.

Quanto ha fatto la tecnologia per offrirle la possibilità di credere nell’oggettivazione delle sue visioni e come, nella sua carriera, ha vissuto (e continua a vivere) l’evoluzione concettuale, frenetica e formale di questa tecnologia?
La tecnologia mi ha fornito le formule e metodi per la soluzione dei problemi in vari campi dello spettro sociale. Mi sono sempre posto problematiche riguardanti vari settori come quello aeronautico, medico, plastico, abitativo, dello sviluppo energetico, cinematografico, degli studi futuri, ecc.

Il Suo lavoro è davvero ampio e copre molti campi come il disegno, i modelli in piccola scala, grafica 3D, architettura, scrittura, cinematografia ed ingegneria; mi piacerebbe sapere, come adopera le caratteristiche di tutti questi strumenti?
Utilizzo tutte queste discipline per la progettazione ambientale usando i mezzi attuali e disponibili per soluzioni globali e sociali, ma io non guardo alle mie soluzioni e ai miei progetti come se fossero il raggiungimento dell’ultima frontiera.

Prima di tutto, come si può descrivere il futuro e la progettazione di esso?
Sviluppiamo la probabile direzione che il futuro prenderà estrapolata dagli sviluppi di oggi, dalla tecnologia e dalle tendenze. Includiamo anche un nuovo approccio umano ai nostri propositi ambientali e sociali.

È sufficiente per iniziare un progetto, immaginare il suo più importante punto di partenza?
No, immaginare non è il più importante punto di partenza. La cosa più importante è l’essere specifici, e non solo immaginare, al contrario, bisogna basare il progetto sulla scienza e la tecnologia di oggi, e applicarle al benessere di tutta l’Umanità e alla protezione dell’ambiente. Tutto questo è in netto contrasto con semplici desideri, aspirazioni, o nozioni filosofiche.

Come valuta il concetto di robot per il futuro? Come mostrano i film fantascientifici, tutto sarà realizzato da robot. Secondo Lei, sarà tutto diverso da oggi, o sarà ancora l’uomo il fattore più efficace?
I film di fantascienza sono raramente realizzati da altruisti e scrittori qualificati per illustrare e descrivere gli sviluppi tecnologici, in particolare quelli applicati al sistema sociale. Molti esprimono paura verso la tecnologia, e mancano di una profonda conoscenza del potenziale dell’uomo attraverso gli sviluppi della tecnologia. Le tecnologie sono semplicemente estensioni delle capacità umane.

Nei paesi tecnologicamente avanzati, l’industria e i militari assegnano sempre più potere decisionale a macchine tecnologiche. Le macchine non ci sobbarcheranno, ma eventualmente saranno a loro assegnati dei compiti. Le macchine di oggi possono elaborare mille trilioni di informazioni al secondo. Nessun uomo ha questa capacità. Nel prossimo futuro, il funzionamento e la messa in atto di una società globale saranno troppo complessi da gestire per qualsiasi gruppo di esseri umani per sofisticato che possa essere.

Questo è il motivo per cui ho urgente avvocato che la società utilizzi la cibernetica non solo per le tabulazioni e le misurazioni, ma anche per elaborare le informazioni vitali e gestirle per il bene di tutta l’Umanità. Solo i nostri computer più sofisticati sono in grado di memorizzare, ordinare, e smistare i dati necessari per formulare analisi e soluzioni eque e sostenibili riguardanti lo sviluppo e la distribuzione delle risorse su scala globale.

Gli scrittori più visionari e futuristi del XX secolo, avrebbero avuto difficoltà ad accettare la possibilità di sostituire i chirurghi, ingegneri, top management, piloti di linea, e altri professionisti con i robot. Non è più impensabile che le macchine un giorno potrebbero scrivere romanzi o poesie, comporre musica, e col tempo superare l’uomo nel governo e nella gestione degli affari del mondo.

Questo non riguarda la moralità e l’etica della partecipazione umana, ma è una chiara descrizione di futuri sviluppi tecnologici.

Attualmente stiamo usando questa informazione in modo efficace?
No, non siamo ancora abbastanza saggi da utilizzare intelligentemente le informazioni di cui siamo in possesso. Purtroppo, attualmente usiamo ed abusiamo in maniera impropria della scienza e della tecnologia. Sprechiamo le nostre menti più avanzate e le risorse della pianta, in armi e altri strumenti di distruzione.

Guardandola durante un’intervista del 1974 (a Larry King di allora), risulta sicuramente sorprendente in termini di previsione del futuro della società e suggeriva modi alternativi di pensare. Qual è stato il feedback da Lei ricevuto a riguardo negli anni ‘70 e che qual è quello di oggi?
Ci fu un feedback scarso a quel tempo perché le condizioni erano lontane dall’essere stabili. Fu solo quando la società divenne meno prospera per la maggior parte delle persone, che l’interesse aumentò. Se il film Zeitgeist Addendum fosse stato fatto dieci anni fa, non avrebbe ottenuto tanto interesse. Le condizioni sociali, e non la volontà dei singoli, sono le principali responsabili del cambiamento sociale.

Si è mai chiesto “perché siamo qui?”
La domanda “perché siamo qui?” è una domanda filosofica che non ha alcun riferimento. Sono stati fatti tentativi da parte di vari teologi per rispondere a questo. La nostra risposta è che noi siamo qui come un prodotto dell’evoluzione. La risposta scientifica non è una questione del “perché siamo qui”, è invece “quali sono i processi che generano forme di vita differenti”. Attraverso questa tematica anche nel libro da me scritto “The Best That Money Can’t Buy”, a pagina 19 nel capitolo “Dalla Superstizione Alla Scienza”.

E poi l’ultima domanda Mr. Fresco: secondo Lei, qual è la più grande rivoluzione che può essere realizzata oggi?
Il Venus Project è un progetto che può essere realizzato oggi, ma non dipende solo da me, dipende da ciò che tutti fanno per aiutare a realizzarlo.

Fonte tratta dal sito web: https://www.thevenusproject.com/

Articolo pubblicato sulla rivista “Quarta dimensione” n 2/2012

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