L’energia della morte

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26 Febbraio 2009 –
A Roma, il 24 febbraio l’Italia ha preso accordi con la Francia per tornare al nucleare, come promesso dal presidente Berlusconi in campagna elettorale. Nel nostro paese il nucleare, fu messo da parte dopo il referendum del 1987. Quelle che seguono sono le affermazioni del presidente del consiglio alla conferenza stampa con Nicolas Sarkozy svolta a Roma a villa Madama.
«Dobbiamo svegliarci dal nostro sonno, adeguarci, perché il futuro è nell’energia rinnovabile e nel nucleare, collaboreremo alla realizzazione di altre centrali nucleari in Francia e in altri paesi e affronteremo la costruzioni di centrali nucleari in Italia, con al nostro fianco la Francia che ci ha messo a disposizione la sua esperienza, ciò che ci consentirà di risparmiare diversi anni e iniziare la costruzione delle centrali in un tempo assolutamente contenuto.
«Eravamo protagonisti del nucleare negli anni ’70 – ha detto ancora Berlusconi – poi per il fanatismo ecologico di una parte politica abbiamo interrotto la costruzione di due centrali che erano vicine ad essere completate per poi poterne usufruire, ora la Francia con grande generosità apre a noi, e ricordiamo che loro hanno la possibilità di produrre l’80% del loro fabbisogno con il nucleare, una energia pulita in un sistema di sicurezza che consente ai francesi di pagare l’energia che consumano la metà di quanto pagano gli italiani».
Nel nostro giornale SaraS n. 39 abbiamo trattato approfonditamente il problema del nucleare con l’articolo “Le torri della morte” ma alla luce degli ultimi avvenimenti mi faccio portavoce di tutti coloro che sono a favore della vita. Il nucleare non è per l’uomo, ne abbiamo avuto le prove. Ancora oggi a causa delle migliaia di esperimenti fatti nel sottosuolo, nell’atmosfera, in superficie e sotto i mari si continua a morire di tumori, di malattie degenerative, leucemie ecc…  Secondo la storia fu il fisico italiano Enrico Fermi a innescare la prima reazione nucleare a catena controllata.
Utilizzò uranio naturale all’interno di un blocco di grafite pura che rallentava i neutroni. Fu questo il primo “reattore nucleare”, era il 2 dicembre 1942 e iniziava l’ era atomica. La pila di Fermi conteneva già tutte le indicazioni sia per la produzione di energia sia per l’esplosione nucleare, entrambe basate sullo stesso elemento chiave della reazione a catena: il processo di fissione.
Durante la sua permanenza negli Usa, Fermi partecipò attivamente al “Progetto Manhattan” e quindi alla creazione della prima bomba atomica. Morì per un tumore allo stomaco il 29 novembre del 1954 a 53 anni.
La prima utilizzazione pratica della reazione di fissione ci fu con la distruzione di Hiroshima e Nagasaki che segnò la fine della seconda guerra mondiale. Migliaia di persone morirono a causa di una scienza senza coscienza.
Nei primi anni del ‘900 in Russia divenne famoso per le sue guarigioni e per le sue doti di chiaroveggenza Grigorij Rasputin, faceva parte degli stranniki, monaci predicatori itineranti, che avevano un gran seguito presso il popolo poiché accompagnati dalla fama di guaritori e difensori dei poveri. Nelle sue numerose profezie spiccano quelle riferite al nostro tempo, alla distruzione della Terra a causa dell’inquinamento, l’energia nucleare e i disastri da essa provocati, i viaggi spaziali, le manipolazioni genetiche. Altre profezie si sarebbero già realizzate, come la fine violenta della famiglia imperiale, la rivoluzione russa, ma anche l’abbattimento di tutti gli imperi europei.
La profezia che sembra collegarsi alle centrali nucleari così riporta:
“In  tutto il mondo verranno costruite delle torri. E si dirà che nelle torri abiterà la vita, mentre saranno i castelli della morte. Alcuni di questi castelli saranno scrollati e dalle loro ferite uscirà sangue marcio che infetterà la terra e il cielo. Perché grumi di sangue infettato voleranno come rapaci sulle nostre teste. E più di un rapace cadrà sulla terra: e la terra dove cadrà diventerà deserta per sette generazioni”.
Non c’è ormai paese che non abbia le sue “torri della morte”. Su questa energia è stata fatta volutamente una grande confusione. Si parla di esaurimento delle risorse energetiche e della necessità di trovare una soluzione. Perché allora non investire nelle energie rinnovabili come l’eolico o il solare? Sembra invece che a tutti i costi si voglia accelerare il nostro processo autodistruttivo. L’ignoranza e l’abbaglio del facile consumo annebbia la mente dei più, sempre più convinti che il nucleare di “terza generazione” sia l’unica soluzione. Questo è un grave errore che presto si manifesterà con tutta la sua potenza distruttiva. Bisogna ricordare che ancora oggi a causa del disastro di Chernobyl stanno  morendo persone a causa delle radiazioni.
Nella bomba atomica la reazione diventa esplosiva perché vengono messi a contatto rapidamente due masse “subcritiche sì che il sistema ottenuto risulti, nel complesso, superiore alla massa “critica”. La massa critica rappresenta la più piccola quantità di materiale fissibile necessaria per autosostenere la reazione a catena. Nelle centrali nucleari la reazione a catena viene controllata e regolata usando barre di cadmio o grafite o acciaio al boro che hanno la capacità di catturare facilmente i neutroni. Nel reattore questa funzione è svolta dalle barre di regolazione. Una regolazione del reattore è assicurata anche dall’acqua che, raffreddando il nocciolo, si trasforma di conseguenza in vapore: essa assorbe, rallentandoli, una certa quantità di neutroni. Il vapore acqueo ottenuto viene inviato alla turbina che, associata all’alternatore, è in grado di generare energia elettrica.
L’incidente nella centrale nucleare di Three Miles Island (Pennsylvania – Stati Uniti) nel 1979 diede inizio a una crescente sfiducia dell’ opinione pubblica nei confronti dell’utilizzo del nucleare in ambito civile. Ma fu nel 1986 con l’esplosione di un reattore della centrale nucleare di Chernobyl (l’attuale Bielorussia – allora Unione Sovietica) che nacque un vero e proprio atteggiamento critico nei confronti dell’ energia nucleare e i rischi che possono essere determinati da un errore umano o da una violazione delle misure di sicurezza.
In Italia, il disastro di Chernobyl bloccò l’attuazione di una parte del piano energetico nazionale che prevedeva l’apertura di cantieri per nuove centrali nucleari. Il parlamento discusse della politica energetica e con due risoluzioni impegnò il Governo a convocare una conferenza nazionale sull’energia, con il compito di fornire contributi informativi e di approfondimento per una verifica delle scelte di politica energetica, con particolare riguardo allo sviluppo della componente nucleare.
Da un articolo del 26 marzo 2006 apparso sul “The Guardian” un giornale britannico:
Chernobyl: mezzo milione i morti
LONDRA – Nei 20 anni trascorsi dalla catastrofe nucleare di Chernobyl del 26 aprile 1986, almeno mezzo milione di persone sono morte per le conseguenze della nube radioattiva che contaminò larga parte dell’Europa e altre 30.000 moriranno nei prossimi anni. A questa conclusione sono giunti alcuni ricercatori analizzando più di cinquanta studi scientifici. Le conseguenze peggiori l’ha ovviamente patite l’Ucraina (Chernobyl è 120 chilometri a nord di Kiev). “Siamo pieni di casi di cancri alla tiroide, leucemie e mutazioni genetiche non registrati nei dati dell’Oms e che erano praticamente sconosciuti 20 anni fa”, ha detto al Guardian Eugenia Stepanova, del centro scientifico del governo ucraino.
“Studi mostrano che 34.499 persone che presero parte alla ripulitura di Chernobyl sono morte di cancro dopo la catastrofe”, ha affermato da parte sua Nikolai Omelyanetes, vice capo della commissione nazionale per la protezione dalle radiazioni ucraina, secondo il quale inoltre il tasso di mortalità infantile è aumentato fra il 20 e il 30%.
Il Guardian non riporta i nomi dei ricercatori che hanno rianalizzato i cinquanta studi scientifici già pubblicati su Chernobyl, limitandosi a dire che hanno lavorato su incarico di gruppi del parlamento europeo, di Greenpeace e fondazioni mediche in Gran Bretagna, Germania, Ucraina e Scandinavia.
Alcuni giorni fa era stato reso noto uno studio sui tassi di mortalità infantile nel Regno Unito condotto dall’epidemiologo John Urquhart secondo il quale la pioggia radioattiva che si abbatté su certe aree della Gran Bretagna dopo il disastro di Chernobyl e fino al 1989 aveva causato un aumento del 10% dei decessi dei neonati.
Dopo la distruzione di Hiroshima e Nagasaki, dove morirono migliaia di persone, si cominciò a sentir parlare sempre più assiduamente, di strani fenomeni accaduti nei cieli di tutto il mondo: l’apparizione di astronavi extraterrestri filmate ormai da molti testimoni. Dagli anni della prima sperimentazione atomica, il fenomeno sembra avere avuto un progressivo sviluppo. Manifestazioni aeree sulle basi atomiche, avvistamenti di astronavi extraterrestri sui siti nucleari e addirittura esistono prove filmate e fotografiche che testimoniano la presenza degli extraterrestri agli esperimenti nucleari.
L’uso improprio dell’energia nucleare ha messo in allarme gli abitanti degli altri pianeti. La vita è ovunque nell’universo ed esistono intelligenze e civiltà che da tempo tentano di farci comprendere quanto sia illogico utilizzare il nucleare. I contattati da sempre riferiscono agli scienziati e ai capi del mondo messaggi provenienti dalle profondità cosmiche in cui si evidenzia la necessità di orientare i nostri studi e le nostre ricerche su energie non dannose e potenti come quelle ottenute dagli elementi della natura come l’acqua, il vento e il sole.
La nostra sperimentazione sulla energia della morte è una delle principali cause che ha spinto esseri di altre civiltà a visitare con maggiore ricorrenza la nostra civiltà. Questi esseri conoscono molto bene la particolare situazione del nostro pianeta e sanno pure che durante la sua giovinezza, ha subito tremendi sconvolgimenti che potrebbero riverificarsi qualora usassimo senza discernimento la potenza distruttrice dell’energia nucleare.
Ma l’energia nucleare è davvero conveniente?
Oggi i reattori funzionanti nel mondo sono 439, 194 negli Stati Uniti, 59 in Francia, 55 in Giappone, 31 in Russia e questa produzione copre il 6,4% di tutta la energia prodotta nel mondo e il 15% dell’energia elettrica mondiale.
Il fotovoltaico copre il 6,4 della produzione globale di elettricità (fonte European Photovoltaic Industry Association), cresce del 40% l’anno. Nel 2006 l’eolico copriva l’1% della produzione globale, oggi cresce del 25% l’anno.
Dal 1978 negli Usa e dal 1991 in Francia non sono state più costruite nuove centrali nucleari, secondo AIEA (agenzia internazionale energia atomica) le riserve di uranio sono di 4,7 milioni di tonnellate e si trovano in Australia (28%), Kazakistan (18%) e Canada (12%).
Ma forse non tutti sanno che l’uranio è in esaurimento. Il costo dal 2001 al 2008 si è quadruplicato (da 14 a 220 dollari al Kg).
Poi c’è un gravoso problema irrisolto: lo stoccaggio delle scorie.
Solo gli USA hanno realizzato una soluzione, ma soltanto per lo stoccaggio delle scorie di 2° grado, mentre resta incerto il destino delle scorie di 3° grado (ad alta radioattività) che restano accantonate all’interno delle centrali.
Nessuna persona onesta è in grado di definire il costo del kilowattora nucleare, perché al prezzo di costruzione delle centrali, quelle di ultima generazione è di 4/5 miliardi di dollari (fonte Rubbia), si deve poi aggiungere, dopo circa 40 anni di esercizio, il costo dello smantellamento e lo stoccaggio delle scorie, processo che costa più della costruzione della centrale stessa, a tutto questo si deve aggiungere il costo della sorveglianza dei siti di stoccaggio per centinaia di anni.
Per costruire la centrale Usa di Maine Yankee negli anni 60 sono stati spesi 231 milioni di dollari, recentemente ha finito il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati stanziati 635 milioni di dollari (fonte
www.ecoage.com).
Gli impegni internazionali presi dall’Italia di ridurre le emissioni dei gas-serra prevedono pesanti sanzioni se questi impegni non verranno onorati. Il fotovoltaico e il solare termodinamico hanno brevi tempi di realizzazione, mentre il lungo ciclo di costruzione degli impianti nucleari (15 anni) farebbero aumentare le spese per le multe che andrebbero conteggiate nel costo della scelta nucleare.
In conclusione è irresponsabile e immorale scegliere il nucleare perché così facendo si pregiudica la vita della TERRA lasciando un’eredità di inquinamento molto pericoloso per decine di migliaia di anni, inoltre non dimentichiamo che il ciclo del nucleare civile serve anche a sostenere il comparto militare e quindi questa tecnologia, se adottata massicciamente, aumenta i pericoli di proliferazione di armi atomiche.
Non è logico e saggio investire nella costruzione di centrali nucleari che necessitano di uranio, che è in esaurimento, controllato da pochi, e significa passare dalla dipendenza dal petrolio a quella dall’uranio, mentre il sole è gratuito ed è per tutti e soprattutto offre maggiori soluzioni a inquinamento zero.
Nel deserto del Nevada è stato realizzato un impianto solare termodinamico del costo di 200 milioni di dollari, 64 megawatt di potenza, realizzato in 18 mesi. Questo tipo di centrali è realizzabile in quasi ogni parte del mondo, decentra la produzione di energia, porta lavoro e l’energia diffusamente sul territorio, non produce scorie e non ci sono pericoli per incidenti. E’ in grado di produrre tutta l’energia di cui un paese ha bisogno, basta scegliere di finanziarle e costruirle.
Il sole è fonte di vita in tutti i sensi, se rivolgessimo i nostri sguardi verso la sua luce vivificante smetteremmo di avere problemi fisici etici e spirituali.
Ma ormai anche in Italia, sembra essere tutto deciso, e la maggior parte della gente non si cura di questa pericolosa svolta  mostrando ancora una volta l’incapacità di applicarsi nel discernimento. Gli effetti che vivremo sono adesso causati dalla nostra ignoranza. L’eredità che lasceremo alla Terra, alle future generazioni sarà pesantissima. Ma forse la nostra ignoranza ci fa dimenticare che domani ritroveremo quello che stiamo realizzando oggi. A chi daremo dunque la colpa?

Giuliano Falciani
26 Febbraio 2009

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