La reale funzione dell’uomo
Qual’è la reale funzione dell’uomo nell’economia creativa? È quella di nascere, vivere e morire? Cosa esiste dell’uomo dopo la morte fisica? Chi è l’uomo? L’involucro fisico o l’altro, quello che se ne serve? Cosa è mortale in lui e cosa non lo è? Cosa rimane di lui? La sua identità immortale può risposarsi con un altro involucro, diverso da quello fisico umano? La “seconda morte” significa perdere l’Ego Sum e quindi, la retrocessione della sua identità immateriale in uno Spirito collettivo animale? È vero o no che l’uomo è vincolato all’immutabile ed eterna legge di causa-effetto pur possedendo il libero arbitrio? Quando, in verità, l’uomo fallisce nel suo compito? Chi e cosa determina l’evoluzione dell’entità spirituale astrale dell’uomo?
Parliamone un po’. Le risposte a queste numerose domande non sono difficili, basta conoscere se stesso per averle. Anche conoscere se stesso non è impossibile se si indaga profondamente e coscienziosamente sulla propria temporanea natura, senza mai perdere di vista la causa, l’alfa, istruita dalla Suprema Intelligenza dello Spirito Onnicreante, sempre presente ed onnisciente, sempre operante per il continuo divenire dell’essere macrocosmico e delle sue inderogabili esigenze.
La sua legge? Causa-effetto. L’uomo non è stato creato per caso, ma per un preciso scopo funzionale. Il mezzo non è il fine. L’uomo fisico è un personificatore della reale identità immortale ed eterna. La struttura fisica dell’uomo non è la perla, ma la conchiglia che contiene, nascosta, la perla. È un banale esempio valido per chi vuole intendere. È come dire: “Io non sono l’automobile, ma il pilota”!
L’identità immortale ed eterna, che convive temporaneamente in un corpo materiale, non può morire nemmeno se lo desidera, perché la sua patria è l’eternità. Però può perdere la propria reale libertà e spesso soggiacere alle debolezze della dimensione corruttibile. Questo avviene solo quando si trascura di renderla forte o quando si perde la coscienza di quel che è realmente. Si giace nel dolore e nella sofferenza quando si dimentica la suprema legge “causa-effetto”. Allora la macchina ed il pilota non rispondono più alle sollecitazioni della legge e il pericolo è grande. È quindi vero che l’uno o l’altro, in una medesima cosa, determinano una incompetenza che sviluppa una serie di effetti. “Ciò che si semina si raccoglie”. Se si scende verso la valle è impossibile aspirare a raggiungere la vetta. Chi desidera conservare intatta la sua reale identità ed assaporare la magnificenza delle maggiori altezze che più avvicinano all’eterna beatitudine della vita astrale, lo deve guadagnare ad ogni costo. Chi non si renderà idoneo all’angelicità, non potrà mai vincere la morte, non potrà mai conoscere la verità che fa liberi, liberi davvero.
La materia e quanto essa propone saranno la sua prigione fino a quando non avrà fatto interamente il suo dovere, con abnegazione e con saggia coscienza. Allora, e solo allora, potrà vedere il trionfo e guadagnare la corona dell’eterna vita. “Non c’è effetto senza causa”.
La dimensione dell’imponderabile non può essere conosciuta dall’uomo sino a quando non avrà compreso che egli è un effetto e non una causa. La causa di tutto: energiamateria, materia-energia, e quant’altro è manifestato ed immanifestato, è la Suprema Intelligenza Onnicreante Cosmica. lo Spirito dell’Intelligenza Onnicreante Universale è l’artefice della deità, il dispensatore dei suoi prodigiosi e geniali attributi. Non è possibile replicargli perché è lui la causa di tutto, niente escluso. Gli esseri dei nascono dalla sua luce e sono gli esecutori infallibili della sua incontrastabile volontà, i personificatori della sua potenza, della sua onniscienza, della sua onnipresenza.
“Dio” è il titolo che spetta, per diritto, a chi incarna lo “Spirito Onnicreante”, o “Spirito Santo”, ed esercita il suo irreplicabile volere. Ogni uomo può potenzialmente essere un uomo-Dio, se si rende degno di esserlo. Gli uomini fanno i santi, ma la deità la concede solo lo Spirito onnicreante, o Spirito Santo, o chi lo incarna.
L’essere Dio significa raggiungimento delle assolute conoscenze della Legge Creante e strumento cosciente dello Spirito Santo. È vero che Dio è in voi, in noi e in ogni cosa, ed è anche vero che se così non fosse, non sarebbe né onnisciente, né onnipotente, né onnipresente.
Se vi attardate ancora a scrutare attentamente la vostra reale natura, continuerete a subire gli effetti delle cause che nascono con voi per programmazioni stabilite a priori, per l’inevitabile legge di causa-effetto.
La sperimentazione della conoscenza è una forzata esigenza dello Spirito incarnato in una dimensione atta ad una determinata esperienza o ad una particolare missione operativa. Conoscere Dio significa anche conoscere il tutto, perché in realtà la complessa struttura del macro-cosmo è riflessa anche nell’uomo. Perché esisto? Chi produce la mia esistenza e a che cosa serve? Opero coscientemente od incoscientemente? Esiste una legge che mi ordina di fare una cosa al posto di un’altra? Posso fare una cosa diversa da quella che la legge stabilisce senza incorrere in pene? Come posso fare il bene se non lo conosco? Come posso evitare il male se non lo conosco? Le esperienze a che servono? La sperimentazione è stabilita a priori? Perché debbo conoscere il male? Che cos’è il male? Il bene cosa produce? Da immagine astrale ad immagine fisica. Chi sono gli artefici di questo prodigio che, producendo l’immagine archetipa proiettano questa in una dimensione materiale? Sono i creatori del visibile? È l’invisibile che crea il visibile? È l’immateriale che produce il materiale? L’energia che si trasforma in materia e la materia che si trasforma in energia: questo è vero, ma chi sono gli strumenti dell’intelligenza che plasma l’immagine per poi realizzarla nelle varie dimensioni? Chi li conosce? Io non pensavo; penso, produco l’immagine e la realizzo, la rendo visibile, diviene realtà. ma prima dov’era l’immagine? Esisteva già, ma prodotta da chi? Io percepisco solo ciò che esiste. Le immagini sono realtà potenziali che ho percepito e non realizzato, o realizzato. Allora? Allora tutto ciò che è, e sarà, esiste ancora prima di manifestarsi? Il caso non esiste? Il libero arbitrio è molto relativo? Il metro con cui misurate le dimensioni diviene insignificante per le dimensioni che vi sovrastano e non rivestono il carattere della relatività. Esistono centocinquanta bilioni di universi componenti il macrocosmo. Esistono infiniti macrocosmi. Lo Spirito Creante risiede nell’atomo primario che è l’idrogeno, e vi risiede l’intelligenza divina dell’essere androgino “Dio”. “Voi siete dei e siete a sua immagine e somiglianza”. Osservate la funzionalità biofisica del vostro corpo e le strutture complementari degli elementi che lo istruiscono: corpi ed anticorpi, dinamismi fisici e dinamismi astrali. In una galassia esistono componenti identiche su un piano di valori esistenziali completamente diversi. La vostra dimensione è biofisica-astrale-spirituale microcosmica rispetto a quella astro-fisica-astrale-spirituale macrocosmica. Mutano sostanzialmente le potenze dominanti, con flussi e riflussi ordinati da una legge rigida scaturente dall’Intelligenza Creante.
Dal Cielo alla Terra
Gli Astrali tramite Eugenio Siragusa