Gli insegnamenti di Sai Baba

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L’Amore
“Lo scopo di ogni conoscenza è prema, l’amore”.

“Non può esistere alcun essere umano inconsapevole dell’amore. L’Universo è permeato d’amore. L’amore è al di sopra di ogni descrizione e va oltre la stretta della mente e della parola. Narada dichiarò: “L’amore è oltre la portata delle parole”. Come può un uomo comune, che vive in questo mondo fenomenico, comprendere tale amore? Questo amore è un’espressione della Divinità. Come la bussola del marinaio, esso è sempre puntato verso il Divino, dovunque sia presente. Così come l’olio fa bruciare la lampada, l’amore illumina la vita stessa.”

“Coltivate l’Amore verso tutti gli esseri fino a che potrete vedere in ogni essere voi stessi; tenete questa meta sempre fissa davanti al vostro occhio mentale.”

“Se non coltivate l’amore, la tolleranza, la fede e il rispetto degli altri, come potrete mai realizzare Dio.”

“L’Amore è di tre tipi: quello concentrato sul proprio sé, che è come una lampadina, illumina solamente una piccola stanza, l’amore reciproco, che, come la luce della luna, illumina uno spazio molto più grande ma non è chiaro, e l’amore rivolto verso gli altri, che è come il sole, onnipervadente e luminoso. Coltivate questo terzo tipo di amore, questo vi salverà, poiché tutto il servizio che fate agli altri per amore è servizio fatto a voi stessi, infatti, non sono gli altri che voi aiutate bensì il vostro stesso sé.”

“Rendete servizio al vostro prossimo con l’amore di cui siete capaci. Esso è il Signore stesso che ha assunto un’altra forma, Potrete così ottenere la Sua grazia.”

“La doppia natura dell’amore (Prema), deve essere compresa. Da una parte c’è il ‘Deha Prema’ ossia l’amore associato al corpo, dall’altra c’è il ‘Daiva Prema’ che è l’amore associato con il Divino. Deha Prema, è relativo alle esperienze che si riferiscono all’ambito della natura, fisico e sensoriale. E’ l’identificazione con il corpo che spiega tutta la sofferenza e l’infelicità, essa è veramente funesta e produce dei risultati infausti. Deha Prema, al contrario, è un sentimento sacro e conduce ad un benessere durevole e propizio, dolori e problemi sono allontanati dall’amore Divino. L’amore Divino sostiene se stesso ed è durevole. L’amore fisico dipende dagli altri ed è evanescente.”

“Come si esprime il principio dell’Atma nell’uomo? Si esprime attraverso Prema, l’Amore. L’amore è il fondamento della natura che sostiene l’uomo, e rafforza la sua risoluzione di andare avanti. Senza amore, l’uomo è cieco. Il mondo per lui, sarebbe solo una giungla buia e spaventosa. L’amore è la luce che guida il piede dell’uomo attraverso la landa desolata.”

“L’amore di Dio è illimitato ed universale, non assomiglia all’amore umano. L’amore di Sai è sconfinato ed immutevole. Io promuovo l’amore ovunque attraverso il Mio amore. Coloro tra di voi che non sono stati nutriti da questo amore, non dovrebbero privare se stessi di questo beneficio. Io non voglio parlarvi di niente, non voglio imporvi alcuna privazione. Se comprenderete la vera natura dell’Amore di Swami ed utilizzerete questo amore per trasformare voi stessi in incarnazioni di amore, voi diverrete un esempio per il mondo.”

“Coltivate l’Amore. Condividete l’Amore con tutti. Come potete dare ad una persona di meno e ad un’altra di più se entrambe sono uguali a voi? Se dimenticate la Divinità di base, spunta l’odio, nasce l’invidia, ma se vedete l’Atma in tutti allora germoglia l’amore e la pace discenderà come rugiada. Voi siete incarnazioni dell’amore. Siete seduti qui da ore, rassegnati al disagio, nell’attesa che Io arrivi, ansiosi di ascoltarMi e di VederMi; ed Io vi parlo solo per soddisfare questo vostro ardore. Quando percepisco il vostro amore, sento che devo condividerlo e permettere a voi di condividere il Mio Amore. Questa è la migliore comunicazione e comunione. La mediazione delle parole allora diventa inutile.”

“L’esperienza dell’Amore (Prema) è quella dell’Io interiore, che è il riflesso dell’Io reale, l’Atman. Quando i sensi sono inattivi quell’Io riluce in tutto il suo splendore”.

L’Anima
“Il segreto è scoprire la fonte per avvicinarsi a Lui, una fonte che è infallibile, sempre colma e sempre fresca poiché scaturisce da Dio stesso.
Cos’è il corpo? Non è altro che l’Atma racchiusa in cinque involucri: – ‘annamaya’ l’involucro composto dal cibo, ‘pranamaya’ l’involucro composto dalla vitalità, – ‘manomaya’ l’involucro composto dai pensieri, ‘vijnanamaya’ l’involucro composto dall’intelligenza – e ‘anandamaya’ l’involucro composto dalla beatitudine.
Dalla costante contemplazione di questi involucri o gusci, il sadhaka (l’aspirante spirituale) raggiunge la discriminazione che lo fa recedere da ciò che è esterno per ciò che è interiore e più reale. Perciò, passo dopo passo, egli abbandona un guscio dopo l’altro, dissolvendoli tutti e raggiunge la consapevolezza della sua Unità con Brahman.”

“La vostra realtà è l’Atma (lo Spirito), un’onda del Paramathma (Il Sé Supremo- l’Assoluto). L’oggetto di questa esistenza umana è visualizzare la realtà dell’Atma, la relazione tra l’onda e l’oceano. Tutte le altre attività sono insignificanti e sono le stesse che compiono anche gli uccelli e le bestie. Questo è un privilegio unico dell’uomo, egli ha superato i vari livelli dello stadio animale, ogni gradino della scala evolutiva, per poter meritare il suo elevato destino. Se tutti gli anni che esistono tra la nascita e la morte vengono ridotti alla ricerca di cibo e riparo, di piaceri e di comodità come fanno gli animali, l’uomo condanna se stesso ad ulteriori vite di schiavitù.”

“Il Paramatma ha sei caratteristiche principali: somma Jnana, sommo Vairaghya, somma Bellezza, massimo Splendore di Potenza, Gloria suprema e Fortuna inesauribile. La Sua Natura è SAT (esistenza piena), CIT (conoscenza piena) e ANANDA (piena beatitudine). Tutte queste caratteristiche sono anche legate all’uomo per mezzo dell’Atman che è in lui: e perciò tutta l’umanità ha il diritto di prendere coscienza e di godere di queste caratteristiche e di questa natura. I travagli del mondo d’oggi sono dovuti al fatto che l’Uomo non esercita questo diritto/dovere.”

“Vivete nella certezza che siete l’Atma. Questo è il nucleo dell’Insegnamento Sanathana (eterno). Cioè, è l’Atma che vede con gli occhi, ode con le orecchie, tocca con le dita, si muove con i piedi. E’ questo il “Voi” fondamentale!”

“Nulla è vostro, solo Voi siete (l’Io, l’Âtma, il Sé). Nessuno lo può creare e nessuno lo può negare. L’Io è il vero ed eterno Principio privo di attributi, antico, eterno, puro, immacolato, immortale e libero da legami. Esso è il Principio di Îshvara presente in ogni individuo come ‘Io’. Tutti sono incarnazioni del Paramâtma. Basandosi su ciò i Veda dichiarano: “Îshvara Sarvabhutanam”, Dio risiede in tutti gli esseri. In tutti gli esseri viventi è, quindi, presente il Principio Divino.”

“Tra i requisiti primi che incoraggiano l’insorgere della brama di conoscenza divina, il principale è il discernimento fra ciò che è transitorio e ciò che è eterno; in altri termini, la scoperta che solo l’Âtma è al di là del tempo e che tutti gli oggetti percepibili dai sensi (vista, udito, ecc.) sono puramente transitori. Solo l’Âtma non subisce cambiamento, ed è solo l’Âtma a meritare la definizione di nityasatya, “Verità Eterna”. In seguito ad una analisi approfondita e continua, si deve giungere a questa incrollabile convinzione e sostenerla con perseveranza”.

Il Corpo
“L’errore sta nell’identificazione con il corpo. Esso non è che una dimora, un veicolo, un involucro. Vedetevi solo come il suo abitatore, e sparirà la massima parte delle vostre pene. Diverrete meno egocentrici, perché vi sentirete parenti degli altri, che abitano altri corpi”.

“Il corpo è il tempio di Dio, Dio Si è installato in esso ed Egli ne è il proprietario, che voi lo ammettiate o meno. E’ il Signore che vi ispira le buone azioni e vi impedisce di fare del male. Ascoltate questa voce, obbeditele e nulla vi potrà toccare”.

“La forza motrice del corpo è Dio. Quando è installato nel corpo dell’uomo è chiamato jiva. E’ l’ignoranza della realtà che impedisce a jiva di riconoscersi come Dio. Il fatto che ci identifichiamo con il corpo è la causa di tutti i mali.”

“Il corpo è un sacco di pelle con nove buchi.”

I Desideri
“Riduci i desideri, vivi semplicemente, questa è la strada che conduce alla felicità. L’attaccamento porta dolore sulla sua scia, e quando la morte chiede che tutto sia lasciato indietro e tutti siano spogliati di ogni cosa, allora sarai sopraffatto dalla disperazione. Sii come il loto sull’acqua, che sta sopra e non dentro di essa. L’acqua è necessaria per la crescita del loto, ma nemmeno ad una goccia viene permesso di bagnarlo.”

“La mente con molti desideri è paragonabile ad un uomo che abbia dieci mogli da accontentare. Immaginate il naso che sente un profumo stuzzicante e lo desidera; le orecchie
che odono una piacevole musica e la vogliono ascoltare; gli occhi che desiderano vedere un nuovo film; quando ognuno di essi è così coinvolto nel soddisfare il proprio personale desiderio, cosa può fare quel povero uomo (la mente) per soddisfarli insieme? Solo quando i sensi saranno tenuti sotto controllo anche l’uomo potrà riuscire ad essere felice e condividere quella gioia con gli altri.”

La Devozione
“La vera Devozione è vedere o, cercare di vedere il Divino in tutti, e servirLo; non misuratela col numero di ceri che accendete o dal numero dei rosari che sgranate.”

“Normalmente le persone considerano l’offerta di devozione a Dio, la recitazione del Suo Nome e la meditazione su di Lui, come atti che costituiscono la devozione. Vera devozione, in realtà, vuol dire installare nel cuore il Divino, godendo della beatitudine che deriva da questa esperienza. E’ l’unione mistica dell’anima individuale con l’universale. Quando il devoto prega ardentemente dal profondo del suo cuore ed il suo amore si espande, allora la devozione si manifesta. Raggiungere l’amore attraverso l’amore è l’aspetto essenziale della devozione.”

“La vicinanza (a Dio) si conquista con la devozione (Bhakti), che non può essere del tutto salda se non si libera dall'”Io” e dal “Mio”. Quando un prigioniero viene scortato da un posto ad un altro, è accompagnato da due guardie, non è vero? Anche l’uomo, che è prigioniero in questo carcere, quando si trasferisce da un posto ad un altro, è accompagnato dal senso dell'”Io” (Ahamkaram) e del “Mio” (Mamakaram) che sono l’ Egoismo e l’Attaccamento. Quando egli si muoverà senza questi due elementi, potete essere certi che sarà un uomo libero, liberato da ogni prigione.”

“Sebbene molti saggi abbiano espresso diversi punti di vista sulla natura della devozione, la sua caratteristica fondamentale è l’amore. L’amore è presente in ogni essere umano, per quanto sia minima la sua quantità . L’individuo è un aspetto del Divino, che è la suprema incarnazione dell’amore. Anche l’uomo è un’incarnazione dell’amore, ma poiché egli lo rivolge verso gli oggetti materiali, esso viene contaminato, ed è per questo che non riesce ad ottenere la visone del Divino in tutta la sua bellezza.”

“La devozione è di due tipi. Il primo è acquisire conoscenza di Dio e trasformarsi per Suo mezzo. Questo è un processo naturale per mezzo del quale, incominciando dal fisico, si procede al mentale ed infine, si raggiunge l’obiettivo spirituale della fusione con il Divino. Prendendo questo sentiero della conoscenza, si ottengono solamente benefici individuali. Nel secondo tipo di devozione, invece, il devoto non trae vantaggio solamente per se stesso, ma condivide le sue esperienze con altri, beneficando anch’essi. Un tale devoto non solo salva se stesso, ma aiuta anche gli altri a salvarsi.”

“Per colui che è una creatura soggetta ai “gunas” (attributi), è richiesta un’attitudine di umiltà e di riverenza. La devozione necessaria per adorare il Signore, richiede l’utilizzo della mente, della parola e del corpo. Essa rappresenta l’amore totale. Devozione ed amore sono inseparabili ed interdipendenti. La devozione è il mezzo che conduce alla salvezza, l’amore è l’espressione della devozione.”

L’alimentazione
“Dovete fare attenzione al cibo che prendete perché il Jihva (fame) e il Guyha (sesso) sono i due grandi nemici dell’uomo. La brama di fame e sesso conduce alla perdizione. Desistete dal servire la lingua e la sua cupidigia. Non siate vittime della lussuria o del gusto. Nutritevi di un cibo satwico e mangiatelo in una compagia satwica. Siate moderati nel cibo e tenete i sensi strattamente sotto controllo.”

“La dieta satwica non significa solo il cibo che prendiamo attraverso la bocca ma significa anche l’aria pura che respiriamo attraverso il naso, la pura visione che vediamo attraverso i nostri occhi, i puri suoni che ascoltiamo attraverso le nostre orecchie ed i puri oggetti che tocchiamo attraverso il nostro tatto. Tutto ciò che introduciamo attraverso le porte dei cinque organi sensoriali puó essere descritto come dieta satwica. L’ascoltare cattivi suoni, guardare brutte cose, toccare cose cattive, non costituiscono una dieta satwica. L’immissione deve essere sempre pura e senza macchia, satwica. I suoni, le vedute, le impressioni, le idee, le lezioni, i contatti, gli impatti, tutti devono promuovere riverenza, umiltà, equilibrio, equanimità e semplicità.”

“E’ significativo il fatto che coloro che sono vegetariani sono meno soggetti ai disturbi fisici mentre i mangiatori di carne sono soggetti a varie malattie. L’uomo dovrebbe consumare solo ciò che è in accordo con i bisogni del corpo umano. I medici parlano di proteine; perché non ci sono forse proteine nei vegetali, nel latte e nei germogli? Il cibo non vegetariano non solo crea problemi al corpo ma anche alla mente. Com’è il vostro cibo, così sono i vostri pensieri.”

“Il cibo decide le caratteristiche umane; le caratteristiche umane cercano il cibo a loro congeniale; così tutto diventa un circolo vizioso.”

“La consacrazione del cibo può essere fatta in svariati modi. Prendete il cibo che consumate, offritelo a Dio prima di assaggiarlo, in questo modo è reso puro e potente. Qualsiasi atto fatto per la glorificazione di Dio è in questo modo reso puro e potente.”

“I vostri pensieri dipendono dal cibo che mangiate. Se volete condurre una vita spirituale dovete astenervi dal mangiare la carne. Essa provoca ogni sorta di malattie ed alimenta la passione. Quanto al pesce, puzza anche quando è nell’acqua e fa nascere pensieri sporchi.”

Difetti
“C’è una tecnica ben definita attraverso la quale la scintilla immortale può essere scoperta. Anche se può apparire difficile, ogni passo in avanti fa sì che il successivo sia più facile e una mente resa docile dalla disciplina è capace di scoprire la base divina dell’ uomo e della creazione in un lampo. Non ci sono scorciatoie a questo processo. Si devono abbandonare tutti gli impedimenti che si sono accumulati fino ad oggi e divenire leggeri per il viaggio. Lussuria, avarizia, ira, malizia; vanità, invidia, odio, tutte queste tendenze assecondate devono essere abbandonate. Non è sufficiente ascoltare i discorsi di Sai Baba e contare quanti ne avete ascoltati. A migliaia sono qui davanti a Me, ora, ma questo numero non ha alcuna importanza. Solo coloro che praticano almeno alcune delle cose che io dico contano.”

Irremovibili ed impietosi col male
“Una vita fondata sulla pace implica che si tenga fede alle promesse senza mai dimenticarle e che in ogni circostanza si usino buone maniere, improntate alla cortesia ed all’imparzialità. Dovreste immergervi nell’oceano della devozione e starci irremovibili come le montagne dell’Himalaya. Estirpate dal giardino del vostro cuore i rovi spinosi della concupiscenza, dell’odio, della gelosia e dell’egoismo che vede tutto in termini di “io” e “mio”. Sradicate tutti questi mali sul loro nascere, quando sono in germoglio. Questo esercizio costituisce la vera disciplina che vi farà guadagnare la pace.”

Dio
“Dio è il nulla dal quale scaturisce il tutto. Dio è uno stato di coscienza. Dio è incomparabile ed indescrivibile e il raffronto con qualunque altra cosa non è possibile perché non esiste una seconda entità. Dio è unico.”

Dio è immanente
“Come l’olio è presente nel sesamo, come il burro è già nel latte, come la fragranza risiede nel fiore, come il succo è nel frutto, come il fuoco è latente nel legno, allo stesso modo Dio è immanente in tutto il creato. Fate vostra questa verità e credeteci fermamante. Esattamente come nel mondo fenomenico, Dio è inerente in tutto, anche se non viene visto, sotto forma di divino potere. Come il filo di una collana di diamanti passa attraverso di essi e li tiene insieme, così Dio, sebbene invisibile, pervade tutto l’universo e lo sostiene.”

Tu sei Dio
“Tu sei Dio. Ciascuno di voi è Dio. L’unica differenza tra voi e me è che Io so di esserlo e voi non lo sapete. Dentro a ciascuno di voi c’è una parte del divino, una scintilla divina che voi ignorate completamente perché siete accecati dall’illusione della vita che cade sotto i vostri sensi. La realtà vera è quella che voi percepite. Al di là dei veli esiste la realtà vera e immutabile. Sollevate i veli e scoprirete di essere un tutt’uno con il Creatore, di essere tutti uniti, tutti legati. Non esiste differenza tra l’uno e l’altro. Siete tutte gocce di un medesimo oceano. Quando uno squilibrio colpisce uno di voi, questa disarmonia si ripercuote su tutti gli altri e sulla matrice del mondo e della vita che stave vivendo. Quello che voi fate agli altri, lo fate a voi stessi. Se volete conservare il vostro equilibrio, il vostro benessere materiale e spirituale agite con gli altri come se agiste verso voi stessi. Nessuno di voi martellerebbe il suo piede. Quando voi combinate un danno agli altri è come se martellaste le piaghe del vostro stesso corpo.”

“La domanda che si pone è: perché Dio non si vede? Egli può essere paragonato al burro che si trova in ogni goccia di latte ed in ogni sua parte, ma se vuoi vederlo, il latte deve attraversare alcuni processi, deve esse bollito, coaugulato, mescolato nella zangola ecc. Allo stesso modo, attraverso alcune discipline spirituali, come la ripetizione del Nome, Colui che dimora nel cuore, può essere visualizzato. Il Dio immanente può essere effettivamente sperimentato.”

I Musulmani Lo invocano
nominandoLo Allah;
i devoti Cristiani Lo pregano
chiamandoLo Jahvè;
i Vishnuiti Lo invocano
come Vishnu dagli occhi di Loto;
gli Shivaiti lo chiamano Shambhu.
Ma Colui che dà gioia, delizia,
prosperità e vantaggi,
insomma tutto quanto l’uomo va cercando,
è l’Unico Dio.
SentiteLo con piena convinzione
nelle profondità del vostro cuore.
Vera devozione è il coltivare
la purezza del cuore
e compiere azioni benefiche.
Rendersi utili agli altri
è un atto di penitenza.
Non dimenticate queste buone parole di verità!

“Dio è dentro di voi. Voi siete Dio. Egli è il vostro Sé reale. Dio è la stessa personificazione dell’anima ed è il Sé interiore presente in ognuno di voi.”

“Tutti i nomi e tutte le forme sono Dio, ed Egli ne è l’inte­grazione in un armonioso incanto! Le raffigurazioni di Dio date dalle diverse fedi e adorate dalle diverse comunità umane, sono tutte membra dell’Unico Dio com’Egli è realmente. Come il corpo è l’armonioso fondersi dei sensi e delle membra, Dio è l’armo­nia di tutte le forme e di tutti i Nomi che Gli vengono attribuiti dall’uomo! Soltanto coloro che sono ignari della Gloria di Dio insisteranno su d’un solo Nome e su d’una sola Forma per adorarLo e, ciò ch’è peggio, condanneranno l’uso da parte d’altri di Nomi e Forme diverse!”

“Ricordate che nel vostro cuore sta Dio, come nel cuore di tutti gli altri. Egli ode e vede tutto. Non dite forse “la mia testa, le mie mani, i miei occhi, la mia mente, la mia idea?” Che è infatti questo IO, che possiede questo corpo, la mente, il cervello? Quell’IO è la scintilla di Dio che è in voi; e quella Scintilla è in ognuno.”

“Dio è l’Assoluto onniscente onnipresente e onnipotente. Dio è uno stato di coscienza. L’anima è Dio.”

“Se qualcuno vi chiede dov’è Dio, rispondetegli: “Egli è in ogni cosa”. E se vi chiedono che aspetto abbia, rispondete: “Ha l’aspetto dell’amore”.”

“Il Signore è il più vicino a te. Chiudi piano la porta dell’illusione, togli le tende dell’ignoranza, apri i tuoi occhi: Lui è proprio lì, di fronte a te! La nebbia dei piaceri sensuali Lo nasconde da te. Ma tu accendi la luce, il buio dell’ignoranza sparirà ed Egli diventerà visibile.”

“Chi adorano i musulmani in Allah? Chi adorano i cristiani in Geova o Padre Celeste? Chi adorano i Vaisnava in Visnu? Chi adorano i Saiva in Siva? Chi esaudisce le loro preghiere? Chi dà loro salute, prosperità e gioia? E’ Dio, l’unico e solo Dio per tutti.”

Il solo pensiero di Dio
“Il vero fedele dimora costantemente in Dio e non ha tempo di prestare attenzione e preoccuparsi del suo benessere o dei suoi problemi; la sua mente non è occupata da altro pensiero che da quello di raggiungere il Divino. È un atteggiamento di difficile comprensione se non facciamo degli esempi. Un bambino impaurito corre all’impazzata in cerca di sua madre, gridando “Mamma, mamma!”. la mamma lo raggiunge, lo prende sulle proprie ginocchia e, così rassicurato, il bimbo smette di piangere e non ha più paura. Ma il bambino è stato in grado di valutare la differenza fra lo stato precedente di panico e quello attuale di sollievo? No, ed invero non è nemmeno necessario che lo sia. Allo stesso modo chiunque aspiri a servire il Signore, non appena gli si presenterà quest’occasione vi si immergerà… Sentimenti come l’ansia e la preoccupazione tormentano gli uomini finché non hanno raggiunto la meta, per cui conviene volgere ogni attenzione all’ esperienza del momento presente, in modo da dimenticare i conflitti e le tribolazioni del passato.”

Il Dovere
“Nella ricerca della felicità l’uomo deve badare a tre doveri fondamentali:
1. dimenticare quello che è da dimenticare, ossia il mondo che lo circonda con tutte le sue tentazioni;
2. arrivare dove deve arrivare, ossia alla meta del Divino, alla Presenza dell’Onnipotente;
3. abbandonare ciò che deve essere abbandonato, ossia i desideri e le finalità materiali.”

“Visualizzate Dio, cercate Dio, immergetevi in Dio, questo è il dovere dell’uomo.”

L’ Ego
“Il più grande ostacolo sul sentiero della resa (saranagathi), è l’egoismo, il senso dell'”io” (hamkara) e del “mio” (mamakara). E’ qualcosa che appartiene alla tua personalità da moltissimo tempo e che, con l’esperienza acquisita, manda i suoi tentacoli sempre più a fondo nelle vite che seguono. Esso può essere rimosso solamente con due detergenti: la Discriminazione (Viveka) e la Rinuncia (Vairagya).”

“Per eliminare l’ego, convincetevi che tutti gli oggetti appartengono a Dio e che voi ne state solo beneficiando. Questo contrasterà l’orgoglio, oltre che essere la verità.”

“Ogni persona con egotismo è una disgrazia. Vivere con egotismo è vergognoso.”

Distacco dall’ego
“Quando si dedica tutto al Signore, non c’è più posto per l’inquietudine, per la sofferenza e nemmeno per la gioia. La pace non subirà alcun turbamento se vi libererete da qualsiasi attaccamento. “Io, me, il mio, il tuo, il vostro…”; quando tali nozioni egoistiche si impadroniscono della mente, la pace patisce una retrocessione. L’amore, accompagnato alla fiducia in sé, è indispensabile a chiunque desideri possedere un’attitudine sincera di offerta totale al Signore. Questo è ciò che va sotto il nome di devozione. Vivetela senza mai venir meno ogni giorno ed abbiatene gioia.”

La Felicità
“Riduci i desideri, vivi semplicemente, questa è la strada che conduce alla felicità.”

“La gioia non giunge all’uomo attraverso le cose ma attraverso la relazione che si stabilisce. Non un qualunque figlio, ma “il proprio figlio” rende felice una madre. Se questo tipo di relazione venisse stabilita con ogni cosa dell’Universo, quale meravigliosa esperienza di felicità si sperimenterebbe! Solo coloro che l’hanno conosciuta possono comprendere.”

“Il tipo di felicità più vero è contenuto nella nostra mente e nei nostri pensieri. Se non si adopera in modo corretto la nostra intelligenza, se non si sviluppa il distacco dal corpo e se non si possiede Fede nel Divino, non potremo ottenere i frutti delle nostre azioni. Se non ti sforzi di pulire la tua mente e sei attaccato ai piaceri sensuali, non potrai mai vedere i risultati delle tue azioni, nemmeno se preghi Dio tutto il tempo per avere le Sue benedizioni.”

La felicità è solo nascosta dall’ego
“Ogni devoto nutre la speranza di provare un giorno la gioia della suprema Beatitudine, come frutto della sua disciplina spirituale. Ma quella beatitudine, non è qualcosa che si guadagni o si acquisti, non è un’esperienza nuova che si possa ottenere con la pratica: essa è sempre presente dentro ciascuno di noi; solo che manca la capacità di percepirla, a causa degli ostacoli frapposti dall’ego. Agendo come un paravento, l’ego la dissimula. È necessario dunque scartare quel velo; la disciplina spirituale è il solo mezzo che possa far conoscere al discepolo la felicità che non avrà mai fine. La beatitudine non sopraggiunge un bel giorno, giacché è sempre esistita. Ciò che va e viene , che appare e scompare, è il muro divisorio dell'”io” e del “mio”, che nasconde alla vista la felicità suprema.”

Liberazione
“Il sentiero più diretto che porta all’autorealizzazione è la resa dell’ego.”

“Nel ricercare la liberazione l’uomo adora Deità nei tre mondi. Con quale risultato? Il legame rimane. Ma se riesce a spogliarsi del suo ego non ha bisogno di liberazione: è già liberato!”

“Ti devi confrontare con il karma, con “Jignas”, il potere discriminante del Karma o dell’attività; in seguito devi entrare nella regione del “dharma-jignsa” alla ricerca delle leggi eterne dello spirito che formano e modellano le onde della consapevolezza; ed infine raggiungere la liberazione attraverso il “Brahma jignasa”, il sadhana che ti convince della realtà dell’Uno e dell’illusione del mondo apparente che si basa sul Vero Brahman (l’Assoluto).”

“Quando dalla Via della Verità saranno rimossi gli ostacoli, sarà ottenuta la Liberazione. La Moksa è qualcosa da ottenere con la lotta; cominciate fin da questo istante; non occorre aspettare la dissoluzione del corpo fisico. Non si deve sentire il Karma come un onere; un tal sentimento dice che qualcosa non va. Il Karma che giova al vostro progresso non fa sentire il suo peso; vi è di peso solo se andate contro la vostra natura interiore. Verrà il momento in cui vi rivolgerete a guardare i vostri successi, e sospirerete per la futilità di tutto. Affidatevi al Signore prima che sia troppo tardi, dategli la vostra mente, e che Egli la modelli come Gli piace.”

“Auto realizzazione vuol dire sapere che “Io sono la Verita’ in me”, oppure “Io ho conosciuto Me stesso” oppure “Tutti sono una sola Anima (Atma)” oppure “Ho sperimentato che l’Individuale e l’Universale non sono diversi”. Questo è ciò che ogni persona deve scoprire per se stessa, il solo ascetismo, senza comprendere tutto questo, è uno spreco di tempo e di energia. L’uomo non è solo un animale, ma ha in sé la Scintilla Divina e non dovrebbe permettere che essa possa spegnersi.”

La Meditazione
“E’ veramente fonte di meraviglia questo Creato, e le bellezze che lo riempiono; ma oggi son pochi quelli che vedono la Luce e si fanno guidare da Essa. Perciò, invece di seguire Tizio o Caio, e prendere strade sbagliate, che vi porterebbero a perdervi, riponete tutta la vostra fede nel Signore Stesso, e fidate solo in Lui, che vi è Padre, Madre, Gurù e Guida; con Lui non smarrirete mai la giusta strada, perché a Lui volete andare. Per avere questa ferma fede e quest’esperienza, dovete fare Dhyana; è il solo e unico mezzo. Basta che meditate con Prema, con Amore, sul Nome e sulla Forma del Signore che più vi aggrada.”

“La vera meditazione consiste nell’essere continuamente assorti nel pensiero di Dio. Dio solo e solo Dio. Pensare Dio, respirare Dio, vedere Dio, udire Dio, mangiare Dio, bere Dio, amare Dio, vivere Dio”.

La Mente
“La mente (manas) è la radice dell’albero del samsara, ossia del ciclo di nascite e morti e, in generale, dell’universo manifesto. Per abbattere questo albero bisogna porre la scure proprio alla radice. In altre parole, la mente va dominata dirottando i pensieri alla ricerca dello Spirito, l’Atman, il Sé Reale, il vero ‘Io’.”
“La mente che si è liberata dai Vasana si trasmuta, e non è più una mente.”

“La mente scompare non appena inizia la ricerca, poiché essa è come un tessuto la cui trama è composta da molti fili intrecciati. Ogni filo è un desiderio, un attaccamento. Togli tutti i fili ed il tessuto non esisterà più. L’illusione può essere paragonata al cotone, il desiderio al filo e la mente al tessuto. Attraverso la discriminazione Viveka, l’ordito, la trama del tessuto si disfa. L’aspirante spirituale Sadhaka, deve avere come protezione personale la discriminazione Viveka ed il distacco Vairagya, solo allora potrà affrontare il mondo e rimanere indenne.”

“Fino a quando esisterà la mente esisteranno i desideri; quando sono presenti i desideri c’è l’attaccamento, e in questo modo non ci si può liberare dal senso di possesso che sostiene l’ego; fino a che l’ego perdura non si potrà sperimentare la consapevolezza, la beatitudine e la visione dell’Atma.”

“Osserva la mente così come osservi il cavo attraverso cui passa la corrente. Non stabilire contatti con essa, perché è pericoloso toccare un cavo dell’elettricità. Guardala a distanza e allora potrai avere ananda (beatitudine). Cerca la causa dell’ignoranza e la scoprirai nella mente associata con visaya (oggetto del desiderio). Elimina la causa eliminando il desiderio e otterrai jnana (conoscenza).”

“La mente è una scimmia pazza, ecc. ecc. ma non rimproverarglielo sempre. Essa è un magnifico strumento che ti può dare Liberazione o schiavitù, a tua scelta. Essa esegue i tuoi ordini fino ai minimi particolari. Se lo vuoi ti può condurre fino alla porta della Realizzazione, oppure può farti vagare in vicoli ciechi, dove ad ogni passo puoi cadere nell’immondezza.”

“La caratteristica principale della mente è la sua tendenza a vagare; essa è come il vento, e proprio per questa ragione Arjuna disse a Krishna:
Ciancilam Hi Manah Krshna
Prmati balavath drdham
Thasyaham nigraham manye
Vayoriva sudushkaram
(Capricciosa è la mente, o Krishna E si muove molto in fretta
E’ molto potente, ed assai difficile è’ tenerla sotto controllo)
e Krishna gli risponde: “Ben è vero ciò che tu dici, ma è possibile controllarla con ininterrotta attenzione e disciplina, e con la pratica della rinuncia. Perciò, come primo passo, pratica Dhyanam.”

“Occorre addestrare l’occhio a scorgere le orme di Dio; per farlo occorre dominare la mente, che è il perno dei pensieri e dei sentimenti. La mente è l’aspetto pensante del Brahman, la Consapevolezza Assoluta; è il Sé Assoluto che si manifesta nell’attività immaginativa. Ma, invece di rivolgersi verso l’Assoluto, si rivolge verso l’esterno, verso il relativo, e usa i sensi come strumenti, dimenticando la sua scaturigine, l’Atman. Come e perché ciò avvenga è inesplicabile; sappiamo che avviene, e che può esser evitato e prevenuto. L’intelletto non può afferrare questo segreto che ha nome Maya, perché anch’esso le è soggetto. Questo è un fatto, e lo si deve guardare in faccia. La mente è lo sfondo del mondo; se le sue attività e i suoi pensieri sono buoni, sani, non violenti, pieni di amore, moralmente armoniosi, è vicina la Pace, e si può raggiungere il Brahman. Per questa ragione si deve seguire strettamente un Sadhana, affinché la mente si rivolga a Dio che è la sua fonte.”

“La mente è attratta con forza immane da tutti gli impulsi ed istinti inconsci delle passioni e degli attaccamenti verso le innumerevoli e svariatissime attrattive che propone il mondo esterno. Essa ne deriva indicibili tristezze e può persino perdersi nei suoi abissi. Questo stadio viene detto decadimento.”

Addestrare la mente
“La mente è talmente influenzata dalla passione per il piacere offerto dagli oggetti e dall’ illusione dell’ ignoranza, che insegue con stupefacente velocità i fuggevoli oggetti del mondo; perciò la si deve costantemente ricondurre a ideali più elevati. Certo, è sulle prime molto difficile, ma, con un’ educazione continua, la mente può esser domata, ed infine si fisserà nella gioia della sacra sillaba OM.”

I sei metodi di addestramento della mente
“Questa educazione della mente può essere ottenuta col metodo della persuasione tranquilla, con la promessa di attraenti ricompense, con la pratica del ritrarre i sensi dal mondo esterno, con la resistenza al dolore e alla fatica, con la coltivazione della sincerità e della costanza e con l’ acquisizione dell’imperturbabilità mentale…”

Il mondo è una proiezione mentale
“La mente è un fastello di inclinazioni. In verità la mente è il mondo per l’individuo. Quando siete nel sonno profondo, la mente non è in funzione, e così il mondo, per l’individuo, è praticamente inesistente. Il mondo è nato, ossia “si presenta alla coscienza” e muore, cioè sparisce alla coscienza, a seconda delle possibilità cognitive della mente. Perciò, quando la mente si dissolve, si dissolve anche il mondo e l’ individuo è libero, ha ottenuto la Liberazione. La liberazione dai tentacoli della mente può essere ottenuta con la conoscenza di Dio. Questo tipo di liberazione è il dominio di se stessi. Questa è la vera liberazione. Chiunque afferri la realtà che sta dietro a questo mutevole scenario sarà imperturbato da istinti, impulsi, e da ogni altra sollecitazione: sarà il padrone della vera saggezza.”

Il ladro e la gemma
“Il ladro che ha rubato la gemma preziosa non è altri che la mente; se il ladro viene catturato, minacciato e punito, la preziosa gemma può esser recuperata ed il possessore di questa gemma viene onorato immediatamente e riconosciuto come Dio.”

“Con l’aiuto della mente, l’uomo può elevarsi da umano ad essere divino, ma può anche discendere al livello della bestia o di demone. Se volge la mente verso il mondo degli oggetti, egli diventa animale e demone; se invece rivolge la sua mente verso Dio, egli si libera dal processo dei pensieri; tende ad immergersi nel principio del senza forma (Nirguna Niraakaara) e si libera”.

Il Mondo
“Vivi come se fossi nato una sola volta. Non innamorarti delle cose del mondo, tanto da permettere che il loro falso fascino ti porti di nuovo ed ancora in questa malgama illusoria di gioia e dolore. A meno che tu non ti allontani dai coinvolgimenti di questo mondo, conscio che si tratta solo di un gioco diretto da Dio, sei in pericolo di essere coinvolto.
Usa il mondo come campo di allenamento per il sacrificio, il servizio, l’espansione del cuore e
per purificare le tue emozioni. Questo è il solo valore che ha.”

Religioni e fedi
“Le Scritture delle differenti Fedi quali la Bibbia, il Corano, le Upanishad, lo Zendavestha, sembrano diverse, ma il loro scopo è lo stesso: stabilire la fraternità tra gli uomini e la paternità di Dio come base essenziale per la pace nel mondo. Nessun Credo deve sentirsi superiore ad un altro, poiché ciascuno si forma dalle esigenze del tempo e dello spazio, dal linguaggio e dal livello di esperienza. Voi siete membri della famiglia di Sai. Sebbene apparentemente fate parte di Fedi diverse, la fede in Sai rimuove tutte le barriere della vostra mente. Vivete in Dio. Vivete nell’Amore.”

Salutate tutte le religioni come le figlie di una stessa Madre
“Tutte le fedi non sono che tentativi di preparare gli uomini alla Via; tutti aspirano ad avere la stessa illuminazione con la purificazione della mente per mezzo delle buone azioni. I semi di tutte le religioni sono nel SanathanaDharma (le Verità Eterne) del Vedanta. Quel Dharma esamina tutti i possibili approcci al Divino e li dispone affinché possano essere utilizzati dall’aspirante, secondo il suo livello di preparazione e di raggiungimento. Il Dharma Vedico è il trisavolo, il Buddismo è il figlio, la Cristianità è il nipote, e l’Islam è il trisnipote. Se tra loro c’è qualche incomprensione, è un affare di famiglia. Il patrimonio ancestrale, in cui sono tutti coeredi, è lo stesso.”

“La verità proclamata da tutte le religioni è unica ed è sempre la stessa. Tutte le religioni hanno in comune il fine ultimo della vita. Tutte le religioni hanno per scopo la promozione della retta condotta, mediante il cambiamento delle attitudini mentali dell’uomo, generando quindi armonia fra il corpo, la mente e l’intelletto. Fondamento di ogni religione è la moralità, e la moralità non è altro che amore disinteressato. Le religioni, dunque, sono state istituite per incoraggiare il benessere sociale diffondendo l’amore per tutti gli esseri. Tutte le religioni raccomandano ai loro aderenti di cercare la pace eterna, la shânti, dentro se stessi. Nessuna religione approva l’uso della violenza. Ogni religione raccomanda di coltivare tolleranza e rispetto per tutte le religioni, aprendo così la strada alla non violenza, – ahimsa.”

“Tutte le religioni insegnano una disciplina fondamentale: la rimozione dalla mente del difetto dell’egoismo e della ricerca dei piccoli piaceri. Ogni religione insegna all’uomo a riempire il suo essere della gloria di Dio e ad eliminare la meschinità dell’orgoglio. Essa lo allena ad usare metodi di distacco e discernimento, in modo che l’uomo possa avere pensieri elevati ed arrivi alla liberazione. Credere che tutti i cuori sono ispirati dall’unico e solo Dio; che tutte le fedi glorificano l’unico e solo Dio, che ha tutti i nomi in tutte le lingue e tutte le forme che l’uomo può concepire, dimostra che esiste un solo Dio. Il modo migliore per adorarlo è attraverso l’amore. Coltivate quella eka bhava (attitudine all’unità) tra gli uomini di tutti i credo, di tutti i paesi e continenti. Questo è il messaggio d’amore che Io porto. Questo è il messaggio che desidero che voi prendiate a cuore”.

“Colui che coltiva Amore nel campo del suo cuore è un vero Cristiano, un vero Sikh, un vero Indù, un vero Musulmano. In realtà, egli è un autentico essere umano e vero Guru.”

C’è un urgente bisogno di armonia
“Tutti i dogmi religiosi, eccetto pochi, possono essere facilmente armonizzati e riconciliati. Lo stesso Dio viene celebrato e adorato sotto vari nomi, attraverso varie cerimonie e rituali, nelle molte religioni dell’uomo. In ogni età, per ogni razza o comunità di gente, Dio ha inviato profeti per stabilire pace e buona volontà. Dal momento che attualmente molte religioni si sono diffuse tutto il mondo, esse hanno perso i sentimenti fraterni, perdendo con ciò validità. C’è un urgente bisogno di armonia. Tutti i grandi uomini sono immagini di Dio. Essi formano nel Regno di Dio una singola casta; essi appartengono ad una sola patria: la Fratellanza Divina. Ognuno deve impegnarsi a comprendere le pratiche e i credo degli altri. Solo allora ciascuno potrà, con mente pura e cuore amorevole, realizzare la Divina Presenza negli altri. Il principio dell’armonizzazione è il cuore di tutte le religioni e di tutte le fedi.”

“Lo scopo della religione deve essere quello di sublimare la mente dell’uomo.”

La pratica spirituale
“Per raggiungere il Grande Compimento, tu devi affrontare un passo dopo l’altro. Buone azioni come la puja (cerimoniadi offerta alla Divinità), japam (ripetizione di un Mantra), dhyanam (meditazione), l’osservanza dei voti ecc., sono dei gradini che aiutano, insieme ai buoni pensieri, come pregare per avere maggiore discriminazione, o più occasioni per poter aiutare gli altri, tutto questo aiuta, lentamente ma costantemente, a purificare la mente, ad acuire l’intelletto, a purificare i sensi ed a conquistare infine la Grazia.”

“Ama tutti, venera tutti, aiuta tutti al meglio delle tue capacità, sforzati di essere tanto utile, gentile e dolce quanto più ti è possibile. Allora il luogo dove ti trovi diventerà sacro come Kasi (la città sacra Indiana) e le parole che pronunci saranno sacre come quelle delle Scritture. Questa sadhana (discilplina spirituale) ti condurrà alla Realizzazione.”

“Sadhana” non significa solo meditazione (“Dhyana”), ripetizione del Nome (“Japa”) e adorazione rituale (“Puja”). Non si può parlare di Sadhana, se si compiono azioni di questo genere e poi non si fa altro, per quanto buone queste azioni possano essere. La vera Sadhana infatti consiste nel rimuovere i sentimenti illusori (propri di “Maya”) che ostacolano lo strumento di azione interiore, o “Motivatore Interiore” (“Antah Karana”). È detto: “Oh sciocco! Sebbene tu veda Dio manifesto, hai la sensazione di non vedere! C’è stupidità maggiore di questa?” (“Pashyannapi cha Napashyati Moodho”).

Come raggiungere la conoscenza del Sé
“La conoscenza del Sé può essere raggiunta solo mediante questo triplice sentiero: abbandonare le impressioni mentali subconscie, sradicare la mente e analizzare l’esperienza per afferrare la Realtà. Senza queste tre pratiche la Conoscenza del Sé non apparirà. Gli istinti e gli impulsi spronano la mente verso il mondo sensoriale e legano l’individuo al piacere ed al dolore; perciò devono essere liquidati. Ciò si ottiene per mezzo della discriminazione, della meditazione sull’Atma, dell’investigazione spirituale, del controllo dei sensi, della rinuncia e simili discipline.”

I Sensi
“L’esperienza dell’Amore (Prema) è quella dell’Io interiore, che è il riflesso dell’Io reale, l’Atman. Quando i sensi sono inattivi quell’Io riluce in tutto il suo splendore. I sensi sono nemici mortali, perché trascinano l’attenzione della sorgente di gioia che è in noi verso gli oggetti esterni. Quando sarete convinti che essi stanno alla base di questa congiura per indurvi in errore, certamente smetterete di dar loro retta.”

“Non si deve permettere che i sensi abbiano il sopravvento sull’uomo. Devono essere suoi strumenti, e deve dominarli; sono servi, dipendenti, subalterni. Devi usare il coltello per affettare il cibo, e non per tagliarti la gola. Occorre abituare i sensi a liberarsi da Tamas e da Rajas; non devono essere né ottusi né prepotenti; non devono dormire, ma neanche tirarci fuori strada. I Guna devono essere superati”.

“I sensi sono dei servi selvaggi ed ignoranti che dettano legge al loro padrone, la mente. La mente è il re, i sensi sono i soldati, i soldati ora comandano il re in quanto egli presta orecchio a loro e non all’intelligenza, che è il Primo Ministro. Lasciate che l’ intelligenza prenda il comando e in un momento i sensi saranno rigettati indietro e la mente potrà salvarsi”.

“Un uomo che fa del servizio genuino non vorrà mai che si sappia in giro, non vuole propaganda, mentre chi brama farsi conoscere ne ha bisogno. Perché tanti titoli davanti al nome? Perché? Non perdetevi in pubblicità ed espressioni vanitose, poiché, quanto più rimarrete vincolati alle esteriorità, tanto meno godrete la beatitudine del Sé. E, se non avrete l’esperienza del Sé beatifico, come pensate di guadagnarvi la Grazia di Dio, alla quale dovete aspirare per ogni aspetto della vita? Solo se avrete quest’ansia sperimenterete la vita nella sua autentica dimensione spirituale.”

La Sofferenza
“Quando ignorate l’esistenza del Testimone interiore, quando separate la vostra vita quotidiana dalla consapevolezza del seggio di pace, voi stessi invitate la sofferenza a tormentarvi.”

La Verità
“La Verità rappresenta ciò che non è divisibile dalle tre dimensioni del tempo: in ogni istante – presente, passato e futuro – essa è immutabile. Questo è sat-cit-ananda. Colui che non muta in ogni dimensione del tempo non può essere altri che Dio. Chiameremo dunque Dio l’autentica espressione del sat-cit-ananda (sat-cit-ananda svarupa). Sat significa Essere, cit significa Consapevolezza. La combinazione e l’unificazione (ekatva) di queste due è la Beatitudine divina o ananda. Sat è l’immutabile essenza di Dio, sempre Libero in ogni fase, privo di attributi (nirguna), Splendente e Puro (niranjana), prino di qualsiasi modificazione (nirvikalpa)”.

“Evitate di dire bugie. Fate di tutto per non dirne. Una bugia crea danni karmici. La Verità va difesa e sostenuta.”

Lo scopo e il significato della vita
“Lo scopo ed il significato dell’esistenza è la realizzazione del Supremo.”

“Il primo dovere è quello di cercare in se stessi la natura divina che è onnipresente e compenetra di sé tutto il creato.”

“La commedia è Sua, il ruolo è un Suo dono, le battute sono scritte da Lui, Lui è il regista, Lui decide gli abiti e le decorazioni, i gesti ed i toni, l’entrata e l’uscita. Voi dovete recitare bene la vostra parte per ricevere la Sua approvazione quando il sipario cala. Guadagnatevi con l’efficienza e l’entusiasmo, il diritto di interpretare ruoli sempre più elevati. Questo è lo scopo ed il significato della vita.”

L’oggetto di questa esistenza umana è visualizzare la realtà dell’Atma, la relazione tra l’onda e l’oceano. Tutte le altre attività sono insignificanti e sono le stesse che compiono anche gli uccelli e le bestie. Questo è un privilegio unico dell’uomo, egli ha superato i vari livelli dello stadio animale, ogni gradino della scala evolutiva, per poter meritare il suo elevato destino. Se tutti gli anni che esistono tra la nascita e la morte vengono ridotti alla ricerca di cibo e riparo, di piaceri e di comodità come fanno gli animali, l’uomo condanna se stesso ad ulteriori vite di schiavitù.

Sri Sathya Sai Baba