Eldorado, Shamballa e Agartha: rivelazioni sulle civiltà interne della Terra
I popoli Celti, gli Hopi, gli Heskimo, gli Incas, gli Aztechi e i Vikinghi hanno tramandato nel tempo di strane leggende su una terra sconosciuta all’interno del nostro pianeta.
Il primo ad aver azzardato l’ipotesi che la Terra fosse cava fu nel 1672 Edmund Halley, astronomo inglese, scopritore della famosa cometa, il quale portò avanti studi approfonditi sul magnetismo terrestre.
Anche i racconti di molti esploratori artici confutarono la possibilità che la Terra potesse essere cava ed ospitare mari e continenti comunicanti con l’esterno attraverso il polo nord e il polo sud. L’incredibile vicenda dell’ammiraglio Richard Byrd rappresenta l’esperienza più significativa nel testimoniare questa grande verità. Egli riuscì a penetrare all’interno del pianeta sorvolando i territori antartici nel 1947 ed incontrare gli abitanti di questi luoghi.
La Terra non sarebbe dunque quella sfera ricolma di magma che la scienza ufficiale descrive ma, a parte uno strato esterno spesso 1250 km, è vuota e dotata di un piccolo Sole centrale dalla luce dorata in grado di illuminare e riscaldare i continenti disposti lungo la superficie interna della crosta.
I nomi di questi luoghi rievocano ricordi di leggendarie località che nel corso della storia hanno assunto vari nomi come Eldorado, Shamballa e Agartha.
Gli esseri che vivono nell’interno del pianeta (soprattutto quelli di Eldorado) sarebbero molto più evoluti di noi e avrebbero segretamente manifestato da tempo, ai maggiori capi di governo mondiali, la loro estrema preoccupazione per la pericolosa situazione in cui versa l’umanità. Il messaggio inviato alla nostra civiltà, tramite l’ammiraglio Byrd, è di enorme importanza e rappresenta il tentativo di questi esseri di avvertire gli uomini del possibile futuro li attende.