Il male contagioso dell’indifferenza
Cari amici, un altro anno è passato, non possiamo certo dire che sia trascorso inosservato. Da ricercatore e studioso, e soprattutto da uomo, da sempre animato da desideri di pace, giustizia e fraternità, non posso distogliere il mio sguardo dal mondo, da ciò che in esso accade. E’ la nostra casa! E gli altri, tutti gli altri, sono la nostra grande famiglia!
Il nostro è un mondo condannato alla fame e alla sofferenza, e tutto questo solo perché sono sempre i pochi ad avere molto e i molti ad avere poco. Certamente noi non possiamo togliere la fame e la sofferenza dal mondo, ma abbiamo il dovere di sentire tutto ciò come un problema anche nostro. L’indifferenza è un male contagioso che miete vittime su vittime. Che fine ha fatto la compassione nel cuore dell’uomo, l’unico e vero richiamo dell’amore?
Molti pur non praticando il male non si accorgono di sostenerlo attraverso la loro indifferenza.
Per quanto riguarda la fame e la sofferenza nel mondo occorrerebbero interventi strutturali capaci di modificare le tendenze dell’economia mondiale, sarebbe necessario che i bisogni ed i contributi dei paesi in via di sviluppo potessero ottenere una più equa e giusta considerazione nel commercio mondiale, ma cosa possiamo fare per intervenire sulle politiche corrotte e asservite al male?
Lo sappiamo, è sempre l’egoismo, la rovina di tutto.
Dobbiamo considerare importanti e preoccupanti i dati che le organizzazioni mondiali al servizio della comunità osano diffondere, dati raccapriccianti che creano in qualunque essere con un po’ d’umanità, imbarazzo, tristezza e dolore.
Liberare dalla fame milioni di esseri umani non è impresa facile e richiederebbe di estirpare le stesse cause alle radici del problema, come guerre, conflitti interni, politiche corrotte, ecc…
Dobbiamo essere realisti e prestare attenzione alla sofferenza dell’umanità, non basta pensare alla propria serenità, al proprio benessere, alla propria pace, così facendo non facciamo altro che manifestare il nostro congenito egoismo. Da tempo, ogni anno che passa porta con sé tragedie e sofferenze molte delle quali si sarebbero potute evitare.
Siamo più di 7 miliardi, e una persona su 9 nel mondo soffre la fame…
La più grande preoccupazione di Eugenio Siragusa erano i bambini, ed aveva ragione perché sono sempre i più deboli, i più indifesi a portare il peso della sofferenza.
Secondo l’UNICEF. Ogni anno 11 milioni di bambini muoiono per cause facilmente prevenibili e molti altri si “perdono in mezzo ai vivi”, resi invisibili dalla miseria, non registrati alla nascita o costretti a lavorare in condizioni estreme. Come i bambini soldato, o quelli nei bordelli, vittime dello sfruttamento sessuale. Oltre 600 milioni, sotto i 5 anni, devono sopravvivere con meno di un dollaro al giorno, 200 milioni sono affetti da rachitismo per malnutrizione e oltre 110 non vanno a scuola.
Ogni minuto 6 ragazzi sotto i 25 anni vengono infettati dall’HIV che colpisce soprattutto l’Africa: su 2,8 milioni di persone morte lo scorso anno per il virus il 79% erano africani.
Carenze alimentari e mancanza di cure adeguate pregiudicano la crescita del bambino nei primi anni di vita. Nei paesi in via di sviluppo il 39% dei piccoli sotto i 5 anni é affetto da rachitismo, mentre sono oltre 170 milioni quelli sottopeso.
30 milioni di bambini non sono protetti dalle vaccinazioni obbligatorie (nel primo anno di età) e tra questi 11 milioni muoiono per malattie che si potrebbero prevenire.
Più di un miliardo di persone continua a non avere accesso all’acqua potabile ed un terzo della popolazione mondiale non dispone di servizi igienici, soprattutto in Cina, Congo, Etiopia, India. Sono 2 milioni i bambini che muoiono per malattie diarroiche ed altri disturbi legati al consumo d’acqua non potabile.
44 milioni di donne non ricevono alcuna assistenza durante la gravidanza ed il parto. Questa é ogni anno la causa di morte di circa 600.000 puerpere e 5 milioni di neonati prima, durante il parto o nella prima settimana di vita. Ancora oggi nel mondo oltre 130 milioni di donne hanno subito la mutilazione degli organi genitali.
Disastri naturali come alluvioni, tempeste tropicali e lunghi periodi di siccità sono in aumento, con conseguenze drammatiche per chi soffre fame e povertà nei paesi in via di sviluppo. La siccità è una delle cause più comuni della scarsità di cibo nel mondo.
In molti paesi, il cambiamento sta aggravando condizioni naturali già avverse. Quei diabolici esperimenti sul clima rivolti ad impoverire nazioni e popoli… Sempre di più, i terreni fertili sono minacciati dall’erosione, dalla salinizzazione e dalla desertificazione. La deforestazione per opera dell’uomo sta accelerando l’erosione di suoli che potrebbero essere utilizzati per la coltivazione.
I conflitti compromettono sistematicamente l’agricoltura e la produzione alimentare. Le guerre, inoltre, costringono milioni di persone ad abbandonare le loro case e producono vere e proprie emergenze alimentari, poiché gli sfollati dal conflitto si ritrovano senza i mezzi per sfamarsi. Il conflitto in corso in Siria ne è un esempio.
Un terzo di tutto il cibo prodotto (1,3 miliardi di tonnellate) non viene mai consumato. Lo spreco alimentare rappresenta un’opportunità mancata per migliorare la sicurezza alimentare globale in un mondo dove una persona su nove soffre la fame.
Produrre questo cibo richiede l’utilizzo di risorse naturali preziose di cui abbiamo bisogno per nutrire il pianeta. Ogni anno, il cibo prodotto ma non consumato assorbe un volume d’acqua equivalente al flusso del fiume Volga, in Russia. Produrre cibo, inoltre, incrementa l’emissione di gas serra nell’atmosfera di 3,3 miliardi di tonnellate, con conseguenze per il clima e, in ultima analisi, per la produzione alimentare.
Possiamo dire di essere una Civiltà? Ne abbiamo parlato un po’…
Tutti gli uomini devono e possono battersi per la tutela dei diritti umani, troppo spesso violati. Non può esserci sviluppo se questo non è realizzato a livello planetario. Gli obiettivi del vero progresso sono quelli di assicurare a tutti i popoli condizioni di vita dignitose, alimentazione adeguata, assistenza sanitaria, istruzione, lavoro e protezione contro le calamità, intervenire in aiuto delle nazioni più deboli e combattere la povertà attraverso ogni mezzo, sostenere i programmi internazionali, diffondere il messaggio con campagne di informazioni capillari e ripetute nel tempo al fine di sensibilizzare sempre più il cittadino, promuovere incontri con le istituzioni cooperando con esse per istituire centri di raccolta e per formalizzare programmi di intervento educativo, attivarsi con i media per diffondere l’obbligo della difesa dei diritti umani.
Lo scenario mondiale certamente mostra altre infinite realtà dove il dolore e la sofferenza sembrano avere il dominio su anime e corpi. Cambiamenti climatici, guerre, inquinamento, l’uso dell’energia nucleare, di esperimenti che cominciano a preoccupare come quello effettuato ieri 6 Gennaio in Corea del Nord.
La televisione nordcoreana ha dichiarato che Pyongyang ha testato una bomba all’idrogeno “miniaturizzata”, elevando “la potenza nucleare” del paese “al livello successivo” e fornendolo di un’arma per difendersi contro gli Stati Uniti e gli altri suoi nemici. La dichiarazione afferma che il test è stato un “perfetto successo”. La bomba all’idrogeno è molto più potente di quelle nucleari tradizionali all’uranio e molto più difficile da realizzare.
Il test, se confermato da esperti stranieri, sarà un forte incentivo per nuove sanzioni contro la Corea del Nord da parte dell’Onu e peggiorerà le già cattive relazioni del paese con i suoi vicini. Pyongyang ha già alcune rudimentali bombe nucleari. Nel 2012 ha detto di aver mandato nello spazio un satellite con un missile pluristadio. Secondo gli esperti, questo missile potrebbe essere utilizzato anche per il trasporto a lungo raggio di testate nucleari.
Dopo l’annuncio della Corea del Nord è stato convocato, per oggi 7 Gennaio, il Consiglio di sicurezza dell’Onu “a porte chiuse”. Il Consiglio valuterà la possibilità di nuove misure restrittive contro la Corea del Nord.
Le autorità sudcoreane, quelle giapponesi e il servizio geologico americano poco prima della notizia, trasmessa dalla tv ufficiale, hanno rilevato un sisma di magnitudo 5.1 della scala Richter a 49 chilometri a nord di Kilju, l’area dei test nucleari nordcoreani e non lontano dal confine con la Cina. Secondo Seul il sisma era di origine artificiale. La bomba potrebbe essere atomica e non all’idrogeno. Lo sostengono gli 007 di Seul che hanno informato le autorità sudcoreane.
“Abbiamo effettuato con successo l’esperimento”, si legge in una nota ufficiale, “per difenderci dagli Stati Uniti. Il via libera al test è stato dato dal leader Kim Jong-un il 3 gennaio. Se gli Usa non violeranno la sovranità della Corea del Nord non useremo l’arma nucleare”. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu condanna il nuovo test, che rappresenta una “chiara violazione delle sue risoluzioni”.
Così titolava “LA STAMPA” mercoledì 6 Gennaio.
Ma cosa sappiamo della bomba all’idrogeno? Perché si parla di questo ordigno infernale? Esiste veramente?
“È un’arma che si basa sul principio della fusione. Si fondono gli atomi di elementi leggeri dell’idrogeno, come il deuterio e il trizio, generando elio e neutroni. Questo processo è lo stesso che si osserva nelle stelle” afferma Roberto Piovan, tecnico del CNR di Padova. Come avviene l’innesco?
A temperature molto alte, ed è per questo che è necessaria una tecnologia molto sofisticata. Non a caso le bombe sperimentate negli anni 50 erano ordigni atomica, sul tipo di quella di Hiroshima e Nagasaki, che scatena un processo di fissione dell’atomo, in genere di uranio.
La bomba all’idrogeno è decine o centinaia di volte più potente di una bomba atomica. L’unità di misura è il megaton. I neutroni generati dall’esplosione sono alla base delle fortissime radiazioni, con effetti devastanti sugli oggetti e letali sugli esseri viventi.
Cosa significa “miniaturizzare” una bomba all’idrogeno?
È un procedimento che richiede un ulteriore salto tecnologico. Significa trasformare un grosso ordigno in una bomba più piccola, in grado di essere installata nell’ogiva di un missile.”
Come si può pensare di vivere in un mondo “sicuro” quando si continua ad assistere alla corsa agli armamenti?
Oggi malgrado la “guerra fredda” sia finita, migliaia di missili americani e russi con testate nucleari sono pronti al lancio. Altre centinaia sono nelle mani di India, Cina, Pakistan, Israele, Corea del Nord, Gran Bretagna, Francia e chissà quanti altri….
“La vostra diabolica scienza atomica continua ad accelerare la completa rottura dell’equilibrio cosmofisico del Pianeta Terra” così riferivano gli astrali nel 1970, ad Eugenio Siragusa.
“Non avete voluto accettare i nostri numerosi inviti al ravvedimento né avete voluto prendere in seria considerazione i nostri messaggi, che vi indicano la via maestra per evitare le apocalittiche conseguenze del vostro cinico orgoglio e del vostro negativo operare. Ricordatevi che il tempo è breve e a nulla varranno le vostre preghiere rivolte al cielo e al Creatore se non avete messo le cose al loro giusto posto. Le titaniche forze della natura, che impunemente sconvolgete con le vostre pazze velleità belliche e scientifiche, riempiono ogni ora del vostro tempo le coppe dell’ira santa di Dio; i guai saranno terribili se non eviterete in tempo utile il rovesciamento di tali coppe purificatrici sulle vostre opere delittuose e su tutto ciò che da tali opere è nato, in disubbidienza alle leggi della vita e dei suoi eterni valori spirituali e materiali. Voi terrestri avete delle assurde pretese, volete clemenza e abbondanza disarmonizzando e distruggendo la fonte generatrice di tanto bene: la Terra. Il mondo che abitate vive! Vive la sua cosmogonica esistenza in una dimensione che sovrasta ogni vostra immaginazione, ogni vostro umano concetto. La vostra scienza dovrebbe tenere in seria e religiosa considerazione questa realtà, realtà che compenetra ed istruisce la vostra esistenza in un equilibrio che non dovrebbe essere turbato, in nessun caso e per nessuna circostanza. L’intelligenza di questa vostra madre che è la Terra deduce e determina in relazione alle vostre opere. Voi questo non lo sapete, ma noi si, perché a differenza di voi, conosciamo la natura e la potenza del Creatore. Noi conosciamo la sua infallibile legge di giustizia così come conosciamo la sua divina legge d’amore. Tempi assai duri vi attendono, ma potete ancora salvare il salvabile se vi metterete tutti all’opera e con buona volontà di far bene e con coscienza. Potete farlo se volete! Se non volete farlo non lamentatevi di nulla, nemmeno del diritto della natura di tutelarsi dalla vostra cinica malvagità” (Messaggio del Novembre 1970).
L’universo assiste a tutto ciò che sulla Terra si va manifestando giorno dopo giorno, per questo credo che sia importante ora più che mai lottare per conservare quella fede che ci illumina ancora di speranza.
Ecco, è importante non dimenticare ciò che si manifesta ogni giorno sotto i nostri sguardi a volte un po’ distratti. Lo so che in questo momento, particolare per noi tutti, la lotta può sembrare impari, a volte ci sentiamo come granelli di sabbia intenti a contenere la potenza del grande mare. Così rotoliamo, sospinti da correnti impetuose, che la vita sa creare continuamente, ma è importante e doveroso continuare a credere che sia giusto occupare il nostro posto, è questa la fede che deve continuare a brillare nei nostri pensieri e nei nostri cuori, è quella la vera ancora di salvezza che ci tiene fermi sulle nostre convinzioni, fissi sulle nostre idee, centrati nei nostri pensieri e nei nostri cuori.
Non siamo abbandonati, non siamo ignorati da questo meraviglioso piano celeste che governa ogni cosa, che ancora continua ad invitare le creature ad un migliore destino, grazie anche al nostro piccolo contributo.
Buon anno, la speranza di un “anno migliore” non deve mai morire, la speranza rimane sempre e comunque la nostra vera forza.
Sinceri auguri di bene per tutti.
Giuliano Falciani
6 Gennaio 2016