Quarta Dimensione N. 2 - Aprile/Giugno 2017 - page 4

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Quarta Dimensione
Extraterrestri
rivelazioni dal S.I.V.
INTERVISTA AD UN GESUITA
ROMA, 2001
di Cristoforo Barbato
PREMESSA
Nel 2000 lavoravo a Roma in quali-
tà di redattore della rivista “Starga-
te”, dove pubblicai una serie di ar-
ticoli inerenti le mie ricerche sulle
apparizioni di Fatima e il famoso
Terzo Segreto, i vari misteri coin-
volgenti il Vaticano nonché le pos-
sibili implicazioni aliene delle stes-
se
apparizione
portoghesi
avvenute nel 1917. In seguito alla
pubblicazione iniziai a ricevere una
serie di e-mail da un personaggio
che si definiva un “insider” del Va-
ticano, il quale fu spinto a contat-
tarmi (anche se in maniera anoni-
ma sporadicamente lo aveva gia
fatto in precedenza) perché attrat-
to proprio dalle mie ricerche ine-
renti l’inchiesta sulle apparizioni di
Fatima, e non solo. Dalle lettere,
inviatemi da questo personaggio,
emergeva che il Vaticano annove-
rava una struttura d’intelligence,
chiamata dal mio interlocutore
Servizio Informazioni del Vaticano
(in breve SIV). Nelle mail erano
contenute delle informazioni inte-
ressanti, ed in una di esse mi fu
preannunciato che molto presto
avrei ricevuto del materiale tra cui
un video, fattomi recapitare in se-
guito per posta, inerente l’osserva-
zione del presunto decimo pianeta
in avvicinamento al sistema solare.
La ripresa sarebbe stata effettuata
da una sonda spaziale inviata nello
spazio remoto, facente parte di un
programma spaziale avviato nei
primi anni ‘90, denominato “Sìloe”.
Da tali indicazioni e non solo, ho
capito che lo scrivente era a cono-
scenza d'informazioni di gran lunga
più dettagliate di quelle rilasciate-
mi per iscritto. Per un anno circa vi
furono contatti informali via e-mail
e per posta, nei quali mi rivelò di
essere un Gesuita membro del SIV
e di lavorare a Roma presso alcune
strutture della Santa Sede, cosa
che in seguito verificai essere vera,
informandomi a sua insaputa. In
seguito e con una certa difficoltà
riuscì ad avere un primo incontro
fisico in un luogo pubblico della ca-
pitale, dove iniziò a rivelarmi alcu-
ne informazioni. L’incontro, avve-
nuto nel 2001, fu voluto
fortemente da me, in quanto "con-
ditio sine qua non" per il prosegui-
mento dei nostri contatti, dato che
fino ad allora il mio atteggiamento,
nonostante il videotape, fu con-
traddistinto da un ovvio scettici-
smo e diffidenza nei suoi confronti.
Fu in quella occasione che i miei
dubbi si dissiparono, quando mi
mostrò le sue credenziali, alcune
delle quali corrispondevano in
buona parte con quanto da me
precedentemente appurato. Inol-
tre mi rivelò di usufruire di un’au-
torizzazione alla supervisione de-
nominata ‘Secretum Omega’, che è
la più alta categoria di classificazio-
ne di segretezza in Vaticano equi-
valente al 'Cosmic Top Secret' della
Nato.
Il dialogo si svolse sottoforma di
continue domande e risposte, in
quanto durante l’ultima comunica-
zione era stato concordato che
avrei posto delle domande ben
precise. Difatti avvenuto l’incontro
il Gesuita ribadì tale impostazione
del dialogo anche se, nonostante il
mio desiderio di porre svariate do-
mande e il poco tempo a disposi-
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